Salerno. Traffico caos, vigili scomparsi - Le Cronache Salerno
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Salerno. Traffico caos, vigili scomparsi

Salerno. Traffico caos, vigili scomparsi

di Alessandro Turchi, Presidente di Salerno Migliore

Spesso basta poco per avere la dimensione plastica del concetto di prigionia, per capire come si sentono i topi in gabbia, è sufficiente attraversare la città in auto, con un traffico cittadino che non fa respirare, con colonne di auto interminabili e immobili, con uno smog irrespirabile e le facce stanche e inviperite di chi occupa le auto, con i pedoni costretti a ad uno zigzagare fra le lamiere anche solo per attraversare. Situazioni normali nella nostra città, con migliaia di automobili che si muovono a passo d’uomo, ferme fra lungomare e via Roma, fra Via Trento e tangenziale, parliamo della difficoltà permanente che tutti viviamo nel cercare di muoverci in città. Il problema traffico che ogni giorno si palesa è direttamente collegato sia con la vivibilità di Salerno, visto che riesce a rovinare giornate altrimenti gradevoli e spensierate e ci costringe a trascorrere ore ed ore al volante in perenne ritardo agli appuntamenti. Ma è collegato anche all’idea di città che chi ci governa ha in testa, una città in cui di fatto i mezzi pubblici sono quasi inesistenti o sono ferri vecchi inaffidabili. Ma, ancora, è collegato alle cattive abitudini di tanti automobilisti che, in mancanza di parcheggi, sono soliti stazionare in doppia o terza fila, ignorando le regole del vivere civile e della geometria, visto che in questo modo le arterie si restringono, lasciando per il passaggio stretti pertugi che rallentano ancor più il traffico. Le immagini che pubblichiamo, scattate personalmente ieri mattina in un percorso ad ostacoli che va da via Posidonia a via Torrione, passando poi per la Stazione e per piazza San Francesco, sono solo indicative di questa abitudine che, in altri centri urbani, non solo non sarebbe tollerata, ma osservata come fenomeno sociologico. Ma da noi nessuno si meraviglia più di niente, oramai sembra tutto scontato, le auto lasciate in mezzo alla strada, i parcheggi “creativi” sulle strisce pedonali o sugli spazi dei disabili, le auto che scendono a rotta di collo lungo le stradine del centro storico. Il tutto in un contesto in cui la politica cittadina sembra sempre più interessata alle alleanze se non ai gettoni di presenza, piuttosto che alle strategie a medio e lungo termine di una città, come abbiamo spesso rimarcato, che è “a metà del guado”. Per Salerno non esiste, lo diciamo spesso, una visione che non sia quella delle grandi opere, salvo poi dimenticare le cose che migliorano la qualità della vita, come la manutenzione, la pulizia e la mobilità. I problemi legati alla quotidianità sono relegati nel dimenticatoio, senza comprendere che la risoluzione delle cose semplici, come il traffico asfissiante, sarebbe un ottimo punto di partenza per una città con maggiore vivibilità. Come avrete notato si parla di traffico, di viabilità, di cattive abitudini e non è saltato fuori, neanche per sbaglio, il tema dei controlli, che immaginiamo dovrebbero essere svolti da quella che oggi viene denominata Polizia Locale ma che noi continueremo a chiamare Vigili Urbani. Semplicemente questi ultimi, a Salerno, sono un’entità non pervenuta. Non se ne vede traccia lungo le strade cittadine, a parte quelli di stanza in zona Municipio ed in zona Piazza della Concordia. Per il resto sono semplicemente assenti dalle nostre strade, ci sono interi quartieri dove la loro presenza rappresenta un vero e proprio evento, con le persone che alla loro vista si guardano in faccia esterrefatte e con moti di sorpresa, chiedendosi reciprocamente cosa sia successo. I vigili sul territorio, i controlli, la dissuasione dai cattivi comportamenti, certamente non risolverebbero i problemi della mancanza di parcheggi o delle strade strette, ma certamente darebbero una grossa mano a questo stato di anarchia. Sarebbe importante comprendere quale sia la situazione Vigili, il perché non siano in strada e come mai, di conseguenza, si tollerino comportamenti che riducono la vivibilità di una città che potrebbe essere a dimensione d’uomo. Sarebbe importante avere delle risposte a semplici domande. Dove sono? Come sono impiegati? Che turni fanno? Qual è il tasso di assenteismo? Tutte questioni che come sempre non avranno risposta, perché non c’è proprio l’abitudine a considerare la città come un insieme di azioni concatenate, un sistema interdipendente, e soprattutto non c’è la consuetudine, da parte delle istituzioni, di interloquire con i cittadini. Sarebbe l’ora di cambiarle queste abitudini, la gente si è stancata!

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