Maraio: «Il Pd dovrebbe smettere i panni di un congresso perenne» - Le Cronache
Attualità

Maraio: «Il Pd dovrebbe smettere i panni di un congresso perenne»

Maraio: «Il Pd dovrebbe smettere i panni di un congresso perenne»

«All’opposizione non c’è solo il Partito Democratico, ma c’è un’area, a sinistra, che fa dei valori fondanti dell’Europa, una priorità: la costruzione della pace è uno di questi. Noi socialisti stiamo lavorando a questo progetto che si batte per un Europa più giusta, in un momento in cui il mondo è animato da guerre e in cui, come anche richiamato nelle parole del Presidente Mattarella, l’Occidente sta ricadendo in un rigurgito di antisemitismo che mai si era verificato. Dobbiamo ringraziare il presidente della Repubblica per le parole chiare pronunciate ieri sulla terribile guerra in Medio Oriente: Un popolo che ha sofferto non nega lo stato ad un altro popolo». Lo ha dichiarato il segretario nazionale del Psi Enzo Maraio nel corso della Convenzione Nazionale tenutasi a Roma. Nel giorno della memoria Maraio, nel ricordare le vittime della Shoah, non lesina sulla condanna agli attacchi Israeliani nella striscia di Gaza che hanno ucciso, in cento giorni, 26mila persone. «È inammissibile che la comunità internazionale stia osservando lo svolgersi di un conflitto che potrebbe rivelarsi il più mortale del XXI secolo, senza battersi davvero per il cessate il fuoco. Il mondo è travagliato da guerre terribili – ha proseguito Maraio- e nel contempo, in Europa, movimenti sovranisti, euroscettici, populisti si fanno strada ed ecco perché di fronte a queste minacce, bisognerebbe tornare a quel Manifesto di Ventotene per un’Europa libera e unita. Lo spirito con cui le forze democratiche, liberali e socialiste d’Europa devono far fede a quell’impegno, oggi, è quello di porre un argine al pericolo di destabilizzazione e indebolimento del nostro continente. Dobbiamo lavorare agli Stati Uniti d’Europa, da costruire in alternativa alla visione dell’Europa come unione di singole nazioni, che vuole la destra». «La politica estera di Giorgia Meloni è incoerente: oltranzista e amica di Orban, con il cappello in mano da Von der Leyen. Altro che sovranità del Paese, questa è la supremazia dell’incompetenza!». Una incompetenza «che si è manifestata anche sulle riforme istituzionali». Dal Ddl Calderoli sull’autonomia differenziata «un provvedimento che mette a rischio non solo la tenuta sociale del Mezzogiorno d’Italia, ma anche delle Regioni a ridosso del Tevere passando dallo smantellamento dello stato sociale ed economico del Paese fino alla riforma sul premierato». Alla conventinon nazionale del Psi ha partecipato anche Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, Angelo Bonelli, portavoce di Più Europa e Bruno Tabacci, presidente di Centro Democratico con un appello per le prossime sfide elettorali: «trovare una sintesi tra le culture politiche per concretizzare una proposta alternativa sia alla visione di società della destra che ai populismi delle altre forze di opposizione in Italia». «Grazie al presidente Mattarella perché davvero ancora una volta, in un momento difficilissimo, le sue parole rimettono in fila le questioni, con grande forza e nel segno di una cultura politica che mi sento di condividere. Oggi è il giorno della memoria, la shoah ha una sua unicità, l’orrore assoluto dello sterminio di un popolo, e dunque la forza di ricordare quella vicenda, che mai più accadano quei fatti sottolineano la necessità di continuare a esercitare la memoria», ha detto il Segretario di Sinistra Italiana. «Il punto oggi è anche tra chi dovrebbe combatterla questa destra retriva, il cui livello di immaturità, di insufficienza, è disarmante. Avremo bisogno di una opposizione che oggi in maniera ambiziosa metta in campo un’alternativa e che questa cosa non c’è. Allora io dico – rivolgendosi al Segretario del Psi, Enzo Maraio – proviamo a costruire convergenze e proviamo a farlo con una grande ambizione: dentro i passaggi che dobbiamo vivere oggi, le elezioni europee ma anche le tante elezioni amministrative. Creiamo una convergenza oggi per attraversare questi passaggi e per una convergenza domani», ha poi aggiunto il leader di Si. A parlare di autonomia differenziata il Co portavoce di Europa Verde Bonelli: «Autonomia differenzia e premierato sono una svolta autoritaria evidente con la verticalizzazione del potere. Oggi abbiamo Mattarella con il suo ruolo di garanzia ma il tentativo di assalto al ruolo del Presidente della Repubblica, che insieme all’autonomia differenzia è inaccettabile. Le titubanti affermazioni di La Russa sul fascismo ci dicono che la Meloni forse potrà cambiare ma il suo seguito no – ha detto – Il coraggio di Mattarella è straordinario. Ha assunto una posizione in cui mi riconosco totalmente, la pace si costruisce con i riconoscimenti dei diritti di un popolo. Craxi ebbe il coraggio di imporre un punto di vista. Quello che manca da qui alle Europee è tenere insieme diverse culture politiche. Il Pd ha pensato di cannibalizzare le forze vicino a loro. La storia di un partito non si conquista. Il lavoro che dobbiamo fare è cercare un minimo comune denominatore. Ci sono temi che ci uniscono. Se il Pd non ha ritenuto di svolgere la funzione di collante bisogna farlo in un altro modo per vedere come fare insieme questo cammino». «L’autonomia differenziata è una secessione, si torna all’idea di Bossi. Non possiamo far cadere la questione nel vuoto, ne va del futuro del Paese», ha dichiarato Bruno Tabacci, Presidente di Centro Democratico alla convenzione nazionale del Psi. «Dovremmo affrontare il tema del premierato insieme al tema della autonomia differenziata. Questo è un vero mix esplosivo. È l’anticamera di un sistema sud americano. Pensiamo a quanto sono stati prudenti i nostri padri costituenti e quanto sono impudenti oggi. Noi dobbiamo fare una fusione calda, non una fusione fredda come ha fatto il Pd. Secondo me dobbiamo far correre questa cosa. Ma serve un fatto nuovo. Non una sommatoria. Un fatto politicamente nuovo con novità programmatiche e politiche nuove». Quella di ieri per i socialisti è stata anche l’occasione per presentare l’alleanza con AVS e Centro Democratico con cui, ha aggiunto Maraio, «c’è già un dialogo, la condivisione di alcuni punti programmatici e c’è l’intenzione comune a lavorare per l’interesse del Paese. All’opposizione non esiste solo il Partito Democratico, ma c’è un’area, a sinistra, che fa dei valori fondati dell’Europa, una priorità: la costruzione della pace è uno di questi. Il Pd, come partito di maggioranza relativa della coalizione, dovrebbe smettere i panni di un congresso perenne. Il suo compito sarebbe quello di federare e organizzare un fronte di opposizione credibile a questo governo. Non lo sta facendo». e.n