18enne di Scafati ucciso a Boscoreale - Le Cronache Ultimora
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18enne di Scafati ucciso a Boscoreale

18enne di Scafati ucciso a Boscoreale

E’ morto a 18 anni, colpito da uno dei tre proiettili sparati nella sua direzione. Si chiamava Pasquale Nappo il giovanissimo operaio incensurato ucciso la notte fra sabato e domenica a Boscoreale, nel napoletano. In quello che forse, per gli inquirenti che indagano sui fatti, è un agguato teso nell’ambito di un più ampio regolamento di conti. I carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata sono intervenuti poco prima delle 3 del mattino nel pronto soccorso dell’ospedale di Castellamare di Stabia dove il giovane era stato trasportato dopo il ferimento. Inutili i tentativi di soccorso del personale medico. Pasquale Nappo, nato a Pompei il 6 marzo del 2007, residente a Scafati in provincia di Salerno, non ce l’ha fatta. Secondo la prima ricostruzione dei militari che indagano la vittima si trovava in Piazza Pace, a Boscoreale, in compagnia di un piccolo gruppo di amici quando è stata colpita da un proiettile all’altezza dell’ascella. Lo sparo sarebbe partito da uno scooter in corsa con due persone a bordo. Non è chiaro se il colpo fosse indirizzato contro il 18enne. Qualcuno ha aperto il fuoco contro il gruppo di 4-5 persone e non è escluso che si sia trattato di un regolamento di conti o di una faida a cui il giovane ucciso potrebbe anche risultare completamente estraneo. Almeno tre i colpi d’arma da fuoco esplosi. Solo uno, ma letale, quello che ha raggiunto Nappo provocando ferite interne agli organi vitali che hanno reso inutile la corsa degli amici verso il pronto soccorso. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno effettuato rilievi e raccolto testimonianze e che nella tarda mattinata di domenica si sono presentati per un nuovo sopralluogo e per acquisire i video delle telecamere di sorveglianza dell’area o di negozi limitrofi.

Il padre di Pasquale, Salvatore Nappo, ha raccontato ai giornalisti: «Mio figlio è sempre stato un ragazzo tranquillo. Ha sentito degli spari, si è affacciato ed è stato colpito da un proiettile vagante. Non era lui l’obiettivo. Era bravissimo».

E ha poi continuato: «Non sappiamo darci una spiegazione. L’avevo sentito a mezzanotte, era a Napoli a una festa. Al ritorno si era fermato con gli amici in piazza. Era sereno. Frequentava persone tranquille. Si era diplomato da poco ma lavorava per non pesare sulla famiglia. Ora chiediamo giustizia e basta, vogliamo sapere il motivo per cui è successo questo a noi».