Pellegrino ed i suoi sabato si schierano con De Luca e domenica con Renzi - Le Cronache
Campania

Pellegrino ed i suoi sabato si schierano con De Luca e domenica con Renzi

Pellegrino ed i suoi sabato si schierano con De Luca e domenica con Renzi

di Monica De Santis

Il capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, Tommaso Pellegrino, e i coordinatori regionali del partito, Angelica Saggese e Ciro Buonajuto, in linea con Matteo Renzi e con Italia Viva nazionale, ribadiscono la profonda convinzione che chiudere le scuole sia una scelta sbagliata, anche se i dati sulla diffusione della variante omicron sono innegabilmente preoccupanti. E’ questa la loro dichiarazione rilasciata nella giornata di ieri, che di fatto li vede smentire quella fatta il giorno prima nella quale dichiaravano che “La diffusione della variante Omicron sta determinando non poche criticità nel funzionamento del sistema sanitario regionale con conseguenze non solo per chi contrae il covid, ma anche per chi, affetto da altre patologie, anche gravi, non riesce a ricevere le cure necessarie. Pertanto la decisione del presidente De Luca di sospendere le attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e dell’attività scolastica delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado è necessaria non solo per contenere i contagi tra i bambini, ma anche e soprattutto per evitare che la diffusione della variante tra adulti e anziani che ne consegue abbia ulteriori ripercussioni sul funzionamento complessivo del sistema sanitario regionale”. Insomma sabato con De Luca e domenica con Renzi. I consiglieri di Italia Viva, motivano così la loro decisione di ieri: “Non siamo insensibili alle sollecitazioni che sono venute e vengono tuttora dagli amministratori locali, dai sindaci, dai presidi; né possiamo ignorare l’aumento vertiginoso di casi che si sono registrati in Campania negli ultimi giorni; tantomeno possiamo far finta di non sapere che la percentuale di vaccinati nella fascia 5-11 anni è ancora troppo bassa. Detto ciò, siamo convinti che un Paese che chiude le scuole è un Paese che rischia di dichiarare il proprio fallimento”.