Volano stracci tra Michele Sarno e il sindaco - Le Cronache
Ultimora

Volano stracci tra Michele Sarno e il sindaco

Volano stracci tra Michele Sarno e il sindaco

Botta e risposta tra maggioranza e opposizione al Comune di Salerno dopo il voto delle elezioni politiche.

Ad accendere le polemiche  è il consigliere di opposizione Michele Sarno, esponente di Fratelli d’Italia, che ha accusato il primo cittadino di co-governare la città capoluogo con l’intervento diretto del governatore Vincenzo De Luca.

Ritengo che oggi anche i nostri amministratori debbano fare un passo indietro, comprendere che non contano più di un risultato elettorale, avvenuto in un momento diverso e se si votasse oggi non sarebbe lo stesso perchè i cittadini oggi avvertono un senso di distanza verso le istituzioni e si sentono totalmente abbandonati”.

Per l’avvocato penalista, quello dato al centrodestra “non è solo un voto di protesta, un voto che si riempie di proposte perché questa città è abbandonata, non si avverte la presenza delle istituzioni, eterodiretta perché pare che da Santa Lucia bisogna fare il rimpasto della giunta e allora mi chiedo chi è il sindaco? Il presidente della Regione o Vincenzo Napoli? Fossi stato sindaco, con queste condizioni, mi sarei opposto alla richiesta ma è il cortocircuito che paghiamo tutti”.

Non si fa attendere la replica del primo cittadino che risponde con un secco “Michele Sarno chi? Parliamo forse del consigliere comunale? Mette in dubbio cosa? Abbiamo fatto delle elezioni la scorsa tornata e sono stato rieletto sindaco mentre lui ha avuto il 14%, noi abbiamo preso qualcosa in più”, ha detto il primo cittadino, in riferimento alla passata tornata elettorale quando è stato confermato sindaco della città già al primo turno.

Si sa chi è il sindaco, sono libero, autonomo e in totale autonomia, fermo restando il progetto generale, giusto e indispensabile da seguire – ha detto Napoli – Non c’è nessuna conduzione eterodiretta della città, ciò che faccio lo faccio io e me ne assumo tutte le responsabilità, nel bene e nel male; sono illazioni che mostrano tutta l’incapacità politica di comprendere gli accadimenti, incapacità di offrire una prospettiva e gli elettori lo hanno notato, premiando la mia ricandidatura”.