Il 23 agosto scorso è stato commemorato il 6° anniversario della scomparsa di Francesco Procida, uno dei ceramisti più apprezzati nel panorama degli artisti dell’argilla di Vietri sul Mare. Nel 2019, all’età di 81 anni, scompariva così uno degli indiscussi protagonisti dell’arte vietrese per eccellenza, appartenente ad una leggendaria dinastia di ceramisti che ha dato lustro alla storia della ceramica vietrese: il museo provinciale della ceramica di Villa Guariglia a Raito espone varie opere della famiglia Procida. Nato il 1° agosto del 1938, fin da bambino frequentò il laboratorio del padre Giosuè Procida e degli zii Vincenzo e Salvatore Procida, dove scoprì la passione per la ceramica ed apprense le tecniche di lavorazione. Con la morte del padre Giosuè, Francesco sentì forte il bisogno, quasi il dovere, di continuare quel cammino di tradizione, di manualità, di estro creativo di cui il nome dei Procida è sempre stato sinonimo per decenni. Francesco Procida ha saputo reinterpretare la maiolica attraverso opere fortemente espressive: vasi antropomorfi, grotteschi personaggi, ciucci (asinelli) e presepi colorati, caratterizzati da uno smalto vetroso e da un segno poetico molto personale. Tante le partecipazioni a mostre collettive e tanti anche i riconoscimenti al suo valore artistico. Più volte si è aggiudicato il primo premio della rassegna “Viaggio attraverso la Ceramica” e per la sua grande capacità di ceramista presepiale gli è stata conferita dalla Provincia di Salerno la medaglia d’argento ed una sua opera da allora è esposta permanentemente presso il museo della ceramica di Calitri. Nel 1999, in occasione del seminario diocesano di Salerno, un suo presepe venne donato all’allora Papa Sua Santità oggi San Giovanni Paolo II e si trova presso il Vaticano. Nel 2011, su invito di Vittorio Sgarbi, ha partecipato con una sua opera alla sala Nervi del palazzo delle esposizioni del padiglione Italia di Torino, e nello stesso anno ha partecipato alla 54ª edizione della Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Francesco Procida è stato iscritto al n.117 con segnalazione d’onore nell’albo d’oro della rassegna della Ceramica “Premio Mediterraneo – sezione Ceramiche d’arte”. A Faenza nel 2013 il Consiglio di amministrazione del M.I.C. lo ha incluso stabilmente presso il “Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza con l’opera “doppia faccia”. Inoltre, è stato inserito nel testo “L’evoluzione dell’Arte Moderna nel XXI secolo, 6 volume”, presente presso la Biblioteca Thomas J. Watson, principale fonte di ricerca del Metropolitan Museum of Art di New York, sita nell’edificio del Met, The Met Fith Avenue, dove un pool di studiosi ha condotto una ricerca sull’arte contemporanea mondiale. Il maestro Francesco Procida si è spento il 23 agosto 2019 e la città di Vietri sul Mare lo ricorda come un “poeta dell’argilla”, capace di fondere umorismo, ironia, eleganza e profondità nelle sue ceramiche, lasciando una testimonianza viva del suo talento e del legame con il territorio.





