L’ex guardia giurata Mimmo Ventura, folgorato tanti anni fa sulla via di Damasco da Vincenzo De Luca, ha mostrato ieri mattina tutta la sua ignoranza. Politica si intende, come Celentano e il suo re degli ignoranti. Nella sua lunga attività di consigliere comunale, per la verità, non si hanno grandi notizie, il nostro archivio che pure parte dal ’94, non ha quasi nessuna traccia della sua attività politica con la maggioranza deluchiana. In pratica ho ritrovato una sua intervista delle scorse comunali, quando pregò il nostro amico in comune Peppe (che è una carissima persona ma ha cattive frequentazioni, Peppe ‘o nano, lo stesso Ventura, il buon Loffredo) di intercedere per una sua uscita su Le Cronache. La sua lunga milizia deluchiana termina con le scorse elezioni comunali quando per l’ennesima volta il caro Enzo Luciano gli dice che oltre al consigliere comunale non ci sono ruoli per lui di governo. E così il nostro passa armi e bagagli con il centrodestra, alla corte di Michele Sarno e di Fdi. Eletto consigliere continua il suo vivacchiare nel grigiore della politica salernitana. E pensare che su quelle sedie si sono succeduti Peppino Cacciatore, Nino Colucci, Filippo Falvella, Ciccio Florimonte: ora da tempo si siede Ventura. E’ il segno tangibile del degrado della politica salernitana. Giusto per capirci Ventura ieri mattina ha inveito contro la Procura di Salerno perché a suo dire non interviene. Se per questo non interveniva neanche prima quando Ventura stava con De Luca. Ma tanto che ha ragione il nostro consigliere comunale di Fdi che ci viene spontaneo chiederci: come mai la Procura non è intervenuta nella inchiesta del Sistema Salerno dove appare il nome di Mimmo Ventura. Non per intercettazioni ma per le dichiarazioni di Vittorio Zoccola, definito dai più il ras delle cooperative quindi uno che le cose le conosce bene. Per Zoccola: Ci sono i fratelli Ventura, Mimmo e Giosué dietro la cooperativa San Matteo. O almeno c’erano. La cooperativa, finita al centro dello scandalo per l’audio di Gianluca Izzo, moglie di Alessandra Francese, prima dei non eletti con i Progressisti per Salerno, non solo è nata grazie ai Ventura ma ha dato lavoro alle loro famiglie: la moglie di Mimmo ha lavorato per 16-18 mesi nella cooperativa mentre il fratello Giosué ha svolto, per la stessa cooperativa, per dieci anni le mansioni di caposquadra fino a quando non venne licenziato”. Continua Zoccola; “Gli svantaggiati con precedenti giudiziari e/o altri soggetti mi venivano segnalati dal consigliere Mimmo Ventura, in particolare “Uno dei fratelli Palumbo (vecchia ringhiera della mala salernitana) è stato assunto, su indicazione di Ventura, nella cooperativa di Minelli”. Quindi è giusto chiedersi cosa fa la Procura di Salerno. Di certo Ventura che non lascerà tracce della sua permanenza a Palazzo di Città, se non per le sue grida che spesso hanno rotto i timpani dei presenti e in procinto di candidarsi al Consiglio provinciale, di politica capisce poco. Di bollette se ne intende certamente. t.*
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