di Pina Ferro
“Ti tolgo la vena aorta, tu non sei nessuno, se fai questioni con me ti faccio male, ti squarto come un maiale”. Sono le minacce rivolte da Carmine Cesarulo ad un brigadiere capo in servizio presso il nucleo operativo della compagnia di Agropoli. Alla base della minaccia vi era il tentativo di costringere l’appartenente all’Arma dei carabinieri ad omettere un atto del suo ufficio consistente nel far rispettare la misura cautelare dell’obbligo di dimora con isolamento applicata nei confronti del Cesarulo. A causa di tale atteggiamento il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Valle della Lucania, Sergio Marotta, ha inasprito la misura cautelare a carico di Carmine Cesarulo, difeso da Leopoldo Catenta, sostituendo l’obbligo di dimora con il regime degli arresti domiciliari