Unisa. In ricordo di Salvatore Morelli - Le Cronache Salerno
Salerno

Unisa. In ricordo di Salvatore Morelli

Unisa. In ricordo di Salvatore Morelli

Una due giorni intensa, ieri e oggi, presso la sala conferenze del Dipartimento di studi umanistici dell’Università degli studi di Salerno, per celebrare il lungo cammino delle donne verso la cittadinanza tra il diciottesimo e il ventesimo secolo. In collaborazione con l’OGEPO, l’Osservatorio interdipartimentale per gli studi di genere e le pari opportunità, è stata organizzata una due giorni, a ottant’anni dal decreto legislativo n.23 del primo febbraio 1945, che estendeva il diritto di voto alle donne italiane: due giornate di studio per analizzare il ruolo delle donne alle origini del discorso della cittadinanza femminile. La due giorni di riflessione, inserita nella Roadmap sulle pari opportunità dell’UniSA, è stata dedicata alla figura di Salvatore Morelli, il grande politico e scrittore che fece suo il discorso dell’emancipazione femminile, e di cui l’anno appena trascorso ha celebrato il bicentenario della nascita. L’analisi si è soffermata ieri, e proseguirà per l’intera giornata di oggi, anche sulla formazione di reti femminili e sulla costituzione dei principali movimenti di emancipazione, nonché sui linguaggi e sulle rappresentazioni nella letteratura, nella satira e nella fiction in genere. I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali del Rettore Vincenzo Loia, della Delegata del Rettore alle Pari opportunità, Angela Di Stasi, di Carmine Pinto, Direttore del DIPSUM, di Ornella Malandrino, Direttrice OGEPO, di Pasqualina-Paky Memoli, Vicesindaca del Comune di Salerno, di Domenica Lomazzo, Consigliera di Parità della Regione Campania, di Anna Petrone, Consigliera di Parità della Provincia di Salerno, di Elena Salzano, Presidente Comitato Femminile Plurale- Confindustria Salerno, di Rossella Del Prete, Presidente di Kinetès – Arte, cultura, ricerca, impresa. Le due giornate sono state divise in quattro sessioni, che si concluderanno questo pomeriggio con una discussione aperta al pubblico. Ieri mattina la prima sessione, intitolata “Salvatore Morelli un uomo fuori dagli schemi”, introdotta e coordinata da Maria Rosaria Pelizzari, ha previsto gli interventi di: Rossella Bufano, Laura Savelli, Angelica Zazzeri, Valeria Giordano e Antonio Tucci, Antonio Elefante, Nicola Terracciano, Angela Schiavone. Il dibattito e le conclusioni sono state a cura di Rossella Del Prete, docente UniSannio e presidente di Kinetès. Alfonso Amendola coordinerà l’ultima sessione “Per parole e immagini”, nel pomeriggio di oggi, a partire dalle 14.10 circa: si prevedono interventi più collegati al ‘presente’ e a tematiche strettamente attuali. Il concetto di “cittadinanza delle donne” sarà raccontato nello specifico dei processi culturali tra letteratura, teatro, fotografia, game e cinema. Interverranno: Giulia Annunziata, Emanuela Morganti, Pierluigi De Felice e Silvia Siniscalchi, Maria Beatrice Russo, Martina Masullo, Annachiara Guerra, Giovanna Landi, Michele Bevilacqua. Il dibattito e le conclusioni finali sono a cura di Carmine Pinto e Hernán Rodríguez-Vargas. Con le due giornate di studio, come sottolineato da Maria Rosaria Pelizzari, coordinatrice del Comitato scientifico – organizzativo, “si intende instaurare un confronto tra diversi contesti storici, geografici e culturali, dall’Europa alle Americhe, con particolare riferimento all’Italia. Si va alla ricerca delle invisibili protagoniste, che iniziarono questo discorso riflettendo sulla condizione di subalternità della donna, e si operarono per ribaltarla”. Per la vicesindaca di Salerno, Paky Memoli, la giornata di ieri rientra in “un evento che ha celebrato gli 80 anni dal decreto legislativo n. 23 del primo febbraio del 1945, che estendeva il diritto di voto alle donne italiane. Inoltre, è stata una giornata di riflessione dedicata alla figura di Salvatore Morelli, di cui tutti conosciamo la storia di vita: un uomo che è stato un anticipatore dell’emancipazione femminile, il primo in Europa a chiedere l’abolizione della schiavitù domestica, il doppio cognome per le donne, il diritto per i figli illegittimi, la cremazione. Grazie a lui – ha commentato la vicesindaca – le ragazze furono ammesse a frequentare il Ginnasio. Fu un politico che morì in miseria perché all’epoca non esisteva l’indennità parlamentare. Bisogna lavorare ancora tanto, perché oggi c’è la possibilità che le donne possano andare in politica ed essere elette con la quota di genere che io ritengo non valida, in quanto la donna non deve essere protetta, ma deve avere le stesse opportunità e gli stessi diritti che hanno gli uomini. Nessuna quota di seggi può essere riservata alla donna”.

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