di Andrea Pellegrino
Si apre un nuovo fronte nella vicenda Crescent. Mentre cresce l’attesa per la pronuncia del Consiglio di Stato, l’associazione Italia Nostra torna alla carica, impugnando il permesso a costruire della Torre T2, ossia l’edificio che dovrebbe ospitare la nuova sede del’Autorità Portuale di Salerno. Ieri mattina è stato notificato il ricorso redatto dall’avvocato Oreste Agosto, legale dell’associazione ambientalista che da anni si batte ormai senza sosta contro la realizzazione della mezza luna di Bofill nell’area di Santa Teresa. Mancata sdemanalizzazione di un’area definitiva di “preminente interesse pubblico” al centro dell’atto indirizzato al Tribunale amministrativo di Salerno, con il quale si richiede inizialmente la sospensione dei lavori e conseguentemente l’annullamento del permesso a costruire. Chiamati in causa saranno il Comune di Salerno e l’Autorità Portuale salernitana, guidata da Andrea Annunziata e già costituitasi nel giudizio in appello a Palazzo Spada. Italia Nostra l’aveva annunciato nei mesi precedenti: «Il caso Crescent non finisce al Consiglio di Stato» e così è stato. Tra l’altro al Tribunale amministrativo pende ancora il giudizio riguardante il permesso a costruire del primo settore in possesso sempre alla Crescent Srl, già sospeso in sede cautelare. A dicembre si dovrebbe celebrare l’udienza di merito. Ancora resta sospesa la realizzazione della parte di Crescent affidata alla Sist, ossia alla società proprietaria dei diritti edificatori dell’ex Jolly Hotel andato giù proprio per far spazio al colonnato di Bofill. Ma ad oggi sembra che l’immobiliare non sia intenzionata ad iniziare i lavori. Sullo sfondo, infine, l’avvio dell’iter per la costruzione della Torre destinata ai servizi pubblici che dovrà essere costruita direttamente dal Comune di Salerno.