Tiziana Giordano, titolare dell’omonimo negozio. Dopo 50 anni circa chiude in via dei Mercanti - Le Cronache
Salerno

Tiziana Giordano, titolare dell’omonimo negozio. Dopo 50 anni circa chiude in via dei Mercanti

Tiziana Giordano, titolare dell’omonimo negozio. Dopo 50 anni circa chiude in via dei Mercanti

di Erika Noschese
Dopo mezzo secolo di attività un altro storico negozio si appresta ad abbassare definitivamente la saracinesca. Giordano Casa, storico negozio di via dei Mercanti, ha chiuso il punto vendita per continuare l’attività esclusivamente presso il negozio di Via Posidonia, 279 a Pastena. A raccontare la storia della famiglia è la titolare, Tiziana Giordano che accende i riflettori sulle difficoltà che oggi vive il mondo del commercio e sulla necessità di un ricambio generazionale.
In via Mercanti un altro negozio storico sceglie di abbassare definitivamente le saracinesche, si può parlare di crisi del commercio?
«Crisi del commercio vera e propria no ma sicuramente ci sono dei periodi in cui si lavora tantissimo e periodi in cui si lavora molto poco. Quando si lavora tanto però non si riesce a compensare i mesi in cui siamo fermi».
Qual è la motivazione che l’ha spinta a chiudere una delle sue attività?
«Io ci tengo a precisare che il mio è un negozio storico, la mia famiglia ha fatto la storia del commercio salernitano. La prima data certa che noi ricordiamo è il 1920; in questo punto vendita in particolar modo siamo presenti dal 1968. Ciò che ci ha spinti a chiudere la nostra attività è la mancanza di continuità: i nostri figli hanno fatto scelte di vita differenti, si sono inseriti in altri percorsi lavorativi e noi siamo arrivati al punto, con l’età che avanza, di decidere di tranquillarci, concentrarci tutti in un unico punto vendita così da poterci godere la vita».
Una sfida importante per Giordano Casa che ha trascorso anni e anni in questo posto…
«Qui sono 50 anni di attività, c’è tutta la mia infanzia in questo negozio e quella dei miei fratelli. Non le nascondo che chiudere quest’attività, da un punto di vista sentimentale, ci pesa ma noi dobbiamo pensare che i tempi sono cambiati, la vita va avanti e noi dobbiamo dedicarci un po’ a noi stessi».
Mezzo secolo di vita per questa attività, secondo lei come è cambiato il mondo del commercio, soprattutto dopo la pandemia?
«Il commercio, da quando lo facevano i miei genitori ad oggi, è cambiato tantissimo: i miei genitori hanno costruito tanto perché questo settore prima ci permetteva anche di costruire, sempre in modo familiare chiaramente ma col tempo ci siamo resi conto che le cose stavano cambiando; è un’attività che permette sicuramente di andare avanti ma la pandemia ci ha segnato in modo sostanziale nel senso che la gente adesso ha bisogno di svagarsi, i punti di riferimento sono cambiati e forse è il divertimento, la casa, lo spazio all’aperto. Dalla pandemia in poi ci sono stati dei cenni che ci hanno fatto pensare di chiudere un punto vendita».
Natale negli anni passati era il periodo felice per i commercianti con vendite record, oggi è ancora così? Gli acquisti sono in calo o c’è ancora la corsa agli acquisti?
«Noi abbiamo ormai una clientela consolidata grazie al nostro secolo di attività, ci conoscono tutti. Per noi il Natale è un momento importante e quest’anno, a dispetto delle iniziali previsioni, è stata una grande occasione per noi ma il problema è che Natale viene una volta l’anno, poi ci sono altri otto mesi nei quali noi dobbiamo resistere».
Qual è l’auspicio per questo nuovo anno?
«Il mondo non è finito, il commercio non è finito ma ovviamente bisogna raddrizzare questo settore perché tante cose sono cambiate. Non ho più l’entusiasmo di una volta per questo ho deciso di mollare; non tutto è finito: ci vogliono energie nuove, mentalità fresche, i giovani e se avessi avuto i miei figli intenzionati a mandare avanti la mia attività non avrei lasciato. Ad un certo punto della carriera ci vuole un ricambio generazionale, ci vogliono energie fresche, idee nuove che io oggi non riesco più a dare».