
Un importante congresso si è tenuto ieri nel Vallo di Diano, riunendo diabetologi, medici di medicina generale, cardiologi e nefrologi per discutere delle nuove terapie innovative per il diabete, tra cui la nuova insulina settimanale. Si tratta di un significativo passo avanti per i pazienti in terapia insulinica, che potranno passare da una somministrazione giornaliera a una settimanale. A spiegare i dettagli è stata la dottoressa Paky Memoli, diabetologa di fama nazionale e vice sindaca del Comune di Salerno, intervenuta come relatrice al congresso. Tra i temi affrontati, particolare attenzione è stata dedicata al diabete di tipo 2 nei pazienti con obesità: «L’obesità è la punta di un iceberg, sotto la quale si trovano patologie importanti come il diabete, la dislipidemia e l’ipertensione. L’obesità può contribuire all’aterosclerosi, incidere sullo scompenso cardiaco e influire sulle malattie da reflusso gastroesofageo, poiché l’accumulo di tessuto adiposo aumenta la pressione intraddominale riducendo la capacità gastrica. Inoltre, esiste una correlazione tra obesità e rischio oncologico, poiché l’obesità è associata a un aumento dell’espressione dell’enzima aromatasi, che converte gli androgeni in estrogeni. Questo incremento di estrogeni nelle donne obese rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma della mammella», ha spiegato la dottoressa Memoli. Ha inoltre sottolineato che la «gestione del peso corporeo è una componente essenziale nella terapia del diabete di tipo 2, in grado di influire sugli esiti a lungo termine per il paziente». Tra le novità emerse, il focus è stato posto su un farmaco innovativo, un agonista duale dei recettori GIP e GLP-1, ormoni secreti dall’intestino. Questo farmaco, chiamato tirzepatide, può migliorare il compenso metabolico del diabete e contribuire alla gestione dell’obesità. La tirzepatide agisce riducendo l’appetito, diminuendo l’assunzione di cibo, riducendo il contenuto di grassi nel fegato e migliorando la sensibilità al glucosio delle beta-cellule, aumentando la secrezione di insulina e riducendo quella di glucagone. Inoltre, rallenta lo svuotamento gastrico. «Ha anche un’azione significativa nella riduzione del colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo, ed è utilizzabile anche nei pazienti con insufficienza renale», ha aggiunto la dottoressa Memoli. «Oggi abbiamo nelle nostre mani un farmaco davvero potente, soggetto alla nota 100 e rimborsabile dal Sistema Sanitario Nazionale, che ci consente di migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti».