Svincolo della morte, tagliato ad Eboli il nastro del cronoprogramma che non c'è - Le Cronache Attualità
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Svincolo della morte, tagliato ad Eboli il nastro del cronoprogramma che non c’è

Svincolo della morte, tagliato ad Eboli il nastro del cronoprogramma che non c’è

di Antonio Manzo

Nella notte tra venerdì e sabato allo svincolo di Eboli nuovo tragico indicente stradale. Ha perso la vita un quarantunenne originario di Polla dopo essere stato coinvolto in un incidente stradale con tre auto (vedi pag. 5). La spirale di morte allo svincolo di Eboli non si ferma. Dopo la tragedia che uccise l’avvocato Mario Valiante e la moglie Wilma Fezza, lunedì scorso, è stato tagliato il nastro della riunione per definire il cronoprogramma per l’inizio dei lavori del nuovo svincolo. Tagliato il nastro, svolta la riunione non è venuto fuori alcun Cronoprogramma, Cioè, lavoro da eseguire quando e come, e che tempi data l’ultraventennale attea del nuovo svincolo. Il taglio del nastro inaugurale dell’ennesima riunione per lo svincolo fa il paio con l’inaugurazione del tratto a tre corsie dell’autostrada Battipaglia-Eboli inaurato dall’allora ministro per i lavori pubblici nell’anno 2002, cioè 23 anni fa e quattro sindaci di Eboli fa (Rosania Melchionda, Cariello, Conte). L’incontro per il cronoprogramma non ha definito alcunchè perché i lavori inizieranno quando saranno completati quelli dell’Alta Velocità da parte del Consorzio Xenia, la stessa impresa appaltatrice del progetto Alta Velocità Eboli Romagnano e nuovo svincolo autostradale di Eboli. Mentre a tutt’oggi si naviga nel buio annunciando un nuovo svincolo nel 2027, cioè altra tre anni di attesa come se non fossero passati i tempi dei sindaci che hanno avuto tempo a partire dal 1996 per realizzare l’opera. Ora c’è stato l’evento tragico della morte di due coniugi salernitani altrimenti sarebbe passata indenne da qualsiasi discussione il dossier nuovo svincolo dove c’è ancora un’autoregolamentazione del traffico intenso nei giorni dell’esodo. Nessuna vigilanza, nessuna paletta rossa o verde, nessuna disciplina nelle stesse ore in cui i vigili urbani sono in forza ai pattugliamenti inutili sui viali principali mentre lo svincolo della morte fa morire dal caldo e dalle lunghe attese. Tagliato il nastro del cronoprogramma che non c’è, Reti Ferroviarie Italiane ha assunto il progetto del nuovo svincolo autostradale, il cui completamento è previsto entro il 2027 nell’agenda dei lavori ad Eboli mai avviati e mai conclusi. Il progetto è ora sotto la competenza di Reti ferroviarie italiane e fa parte del programma di realizzazione dell’alta velocità. Siccome il tempo politico amministrativo sembra iniziare a Eboli nel 2021 si sostiene che solo negli ultimi due anni, ci sarebbe stata stata un’accelerazione significativa verso la realizzazione del nuovo svincolo con i progetti che dormivano presso i ministeri per la valutazione impatto ambientale fin dal 2016 L’attuale Svincolo di Eboli non sarà un nuovo svincolo (esempi già relizzati Battipaglia, Atena Lucana, Sala Consilina) ma saranno effettuati solo lavori di ammodernamento ed adeguamento alla inestricabile rete di strade dell’attuale svincolo, un’area compromesso da abusi edilizi tollerati e mai rimossi anzi “favoriti”. Il Comune di Eboli (epoca Rosania) fu inserito nel Contratto di Programma 2015 – Piano Pluriennale degli Investimenti 2015-2019 registrato presso la Corte dei Conti nel giugno del 2016, nell’importo complessivo di 16,64 milioni di euro. Poi finì nel Piano Pluriennale degli Investimenti 2016-2020. La redazione del progetto preliminare di adeguamento dello svincolo esistente seguì una precedente lunga ed articolata fase di studio, conclusasi nel 2012, in cui si era prevista la realizzazione di un nuovo svincolo, da localizzare più a sud rispetto a quello esistente, in corrispondenza di una zona meno urbanizzata. No al secondo svincolo, fu il grido del sindaco Melchionda. Iniziarono i tecnici a valutare 3 alternative centrate sul medesimo schema di svincolo, ma con diverse soluzioni di tracciato per la bretella di raccordo alla città. Nel corso della progettazione emergevano però numerose problematiche legate al mutato assetto urbanistico delle aree necessarie per la realizzazione dello svincolo e della bretella, caratterizzate dalla crescente presenza di fabbricati residenziali e produttivi e dalla realizzazione di un centro commerciale con relativa nuova viabilità di accesso. Inoltre, con il passare del tempo, l’amministrazione Comunale modificò il proprio iniziale orientamento (epoca Melchionda, mai un secondo svincolo autostradale) chiedendo a più riprese, in luogo della sua delocalizzazione, una migliore sistemazione dell’attuale svincolo e della viabilità circostante, in relazione al fatto che lo stesso sorge in un’area fortemente urbanizzata e commerciale che ne penalizza la funzionalità e fluidità. Si perveniva così all’abbandono della soluzione di “nuovo svincolo” in favore di un adeguamento dell’attuale, con progetto preliminare approvato da ANAS nel 2013. L’aggiornamento parziale tecnico-economico del progetto redatto nel 2012 e approvato nel 2013 si è reso necessario soprattutto per l’esigenza di prevedere lo studio preliminare di una Sottosezione di Polizia Stradale e lo studio archeologico generale oltre ad una revisione della parte economica, Nel progetto di adeguamento dello svincolo ci sarà una nuova caserma della Sottosezione di Polizia Stradale e un edificio minore adibito a magazzino ANAS. Attualmente la Sottosezione della Polizia Stradale con la caserma dei Vigili del fuoco è in un fabbricato abusivo mai accatastato e per il quale il Ministero dell’interno paga un fitto esoso per locali malandati e insufficienti. Ed ora si propaganda il nuovo svincolo che dovrebbe essere completato con la fine della legislatura dell’ennesimo sindaco sullo svincolo della morte dopo quello di Gerardo Rosania, poi il secondo progetto di Martino Melchionda e un altro ancora con Massimo Cariello. Sono gli stessi giorni nei quali il sindaco Conte ha capeggiato il club dei “sindaci del no” per la nuova Bretella Veloce Agropoli Eboli. Un club che ora dovrà fronteggiare i cittadini che saranno espropriati per i lavori dell’Alta Velocità e quelli del nuovo svincolo. Il club dei “patrioti del no” a qualunque costo non potranno dire declinare rifiuto per le opere. Paga lo Stato, si tratta di aiutare i privati espropriati ad essere accompagnati sulle strade del risarcimento danni.