Super Salerno, primo podcast che porta la firma dei “Figli delle Chiancarelle” - Le Cronache
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Super Salerno, primo podcast che porta la firma dei “Figli delle Chiancarelle”

Super Salerno, primo podcast che porta la firma dei “Figli delle Chiancarelle”

di Erika Noschese
Ha preso ufficialmente il via, con uno strepitoso successo, “Super Salerno”, il primo Video Podcast di attualità sulla città di Ippocrate in onda su Sud Tv, canale 114 del digitale terrestre. A condurre il Podcast, che avrà cadenza settimanale, Edy Piro, video regista; Mimmo Florio, giornalista; Daniele Caramagna,inviato “sfessato digitale” e Davide Gatto, esperto in “Nomi, cose, città, animali”. «Da trent’anni Salerno è raccontata come una città Straordinaria, questo non è vero, Salerno è una città Super, gonfia di una narrazione degna dell’iconico pallone color arancio. Durante il podcast cercheremo di sgonfiare i proclami per raccontare semplicemente quale sia la realtà», hanno fatto sapere i conduttori del Podcast. Al centro della prima puntata Piazza della Libertà e la trasformazione di Santa Teresa. «Dagli annunci straordinari del 2009 (“Arriveranno le grandi firme come Gucci, Fendi, Prada”, “La spiaggia verrà triplicata modello Rio”, “Avremo una Sirenona come Copenaghen ma alta trenta metri e nebulizzante”) alla triste realtà della piazza costata 100 milioni di soldi pubblici, desolata e già degradata nel 2024 – hanno aggiunto – Quella che doveva essere la cartolina della “Nuova Salerno” nella realtà dei fatti, è la fotografia di un fallimento totale». Nel corso della prima puntata diversi gli argomenti affrontati, a partire proprio dall’annuncio del presidente De Luca, prima dell’intervento che ha ridotto drasticamente il mare a favore della cementificazione selvaggia. «È il deserto dei Tartari», hanno detto gli organizzatori del Podcast mostrando le immagini del sottopiazza della Libertà con i locali che non sono mai realmente decollati. D’altro lato, la mancata manutenzione ordinaria e straordinaria ha già compromesso parte della piazza. «Un edificio abbandonato che sembra risalente a circa venti anni fa», ha detto Edy Piro. E proprio il giornalista Florio ricorda che il materiale utilizzato non è delle migliori qualità e i danni sono evidenti. «Sono stati spesi tanti soldi pubblici per una speculazione edilizia, forse un caso unico in Italia», ha detto Davide Gatto, ricordando che i fondi europei sono stati, per anni, concentrati sulla piazza.
Florio ha ribadito che i locali, inaugurati già da diverso tempo, sono tutti chiusi, in fase di accatastamento, come già raccontato attraverso queste colonne, con una perdita economica per il Comune di Salerno che non ottiene alcun riscontro dalle attività commerciali. «Dovevano esserci grandi firme, abbiamo dato un’area demaniale per nulla, ci sono solo giochi sparsi qui e là», ha aggiunto il giornalista. Florio ha ribadito che i locali, inaugurati già da diverso tempo, sono tutti chiusi, in fase di accatastamento, come già raccontato attraverso queste colonne, con una perdita economica per il Comune di Salerno che non ottiene alcun riscontro dalle attività commerciali. «Dovevano esserci grandi firme, abbiamo dato un’area demaniale per nulla, ci sono solo giochi sparsi qui e là – ha aggiunto il giornalista – Il sottopiazza conta in totale cinque locali ma è tutto organizzato male, tra rifiuti che invadono l’area, auto che percorrono quel tratto senza alcun rispetto ma girato l’angolo dei pochi locali aperti c’è di nuovo il deserto». Secondo quanto svela Mimmo Florio, i locali avrebbero mandato delle Pec al Comune lamentando varie problematiche come i costi sostenuti per fare gli interventi ai magazzini che originariamente non erano previsti come locali commerciali bensì tecnici, dunque per il parcheggio. «Chi ha preso questi locali in gestione ha dovuto fare interventi notevoli ma ci sono delle criticità che non si possono superare e probabilmente chi ha preso in gestione questi locali chiederà al Comune di risarcire i danni», ha aggiunto il giornalista d’inchiesta raccontando alcuni retroscena su piazza della Libertà e i locali del sottopiazza.