Grande successo per <oblio> brano strumentale del chitarrista salernitano Massimo Santoro. In poche settimane questo giovane artista ha raggiunto 40mila stream su Spotify e migliaia di visualizzazioni su Youtube. Ma che cosa è oblio? E’ un viaggio emozionale che trascina l’ascoltatore attraverso un flusso di sentimenti contrastanti, conducendolo infine a un o stato di abbandono del pensiero. La chitarra classica si presenta come un veicolo emotivo di quelli impeccabili, tessendo con maestria una trama sonora che oscilla tra dolce malinconia e ardente passione. I primi accordi introducono una atmosfera contemplativa, come se l’artista stesse esplorando il labirinto dei propri pensieri. Le note fluide inizialmente malinconiche si trasformano in un turbine di emozioni, esprimendo una gamma di sensazioni che vanno dall’euforia alla tristezza. I flusso di melodie e armonie evoca immagini di struggenti paesaggi emotivi come se il chitarrista stesse narrando una storia senza parole, Le dinamiche variano costantemente creando tensione e rilascio come se l’artista stesse cercando di afferrare qualcosa di ineffabile. Insomma quasi un dialogo musicale che cattura l’anima dell’ascoltatore viso che il culmine del brano conduce a uno stato di abbandono del pensiero dove le note si dissolvono in un silenzio pregnante. Come se l’artista, in questo caso Massimo Santoro, avesse raggiunto la quiete interiore. <Oblio> è un’opera che va al di là delle convenzioni musicali creando, in pratica, un’esperienza che sfida l’intelletto e abbraccia l ‘anima. Questo brano di chitarra classica si rivela un capolavoro emozionale che merita di essere ascoltato ed anche riascoltato. Brano prodotto da Musikattiva social recording di Salerno, primo studio di produzione musicale sociale e gratuito del sud Italia finalizzato a valorizzare i giovani musicisti campani grazie al patrocinio del Comune di Salerno e della regione campania. Etichetta discografica ed edizioni: indaco records – needa records, distributore Altofonte, arrangiamento orchestrale Vincenzo Maggio, riprese audio Alfredo Capozzi e Antonio Piacentini, mix e mastering Alfredo Capozzi.
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