Stupro di Palermo, monsignor Bellandi: «Passati dalla sessuofobia ad una sessolatria» - Le Cronache
Salerno

Stupro di Palermo, monsignor Bellandi: «Passati dalla sessuofobia ad una sessolatria»

Stupro di Palermo, monsignor Bellandi: «Passati dalla sessuofobia ad una sessolatria»

Nuovo appuntamento, ieri, ultimo venerdì del mese, con le video-interviste all’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, S.E. Monsignor Andrea Bellandi. L’Arcivescovo si è soffermato, per iniziare, sulla sua partecipazione, da relatore, al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazone, nonché sugli esercizi spirituali dei Diaconi a San Gerardo e sulla tappa in montagna dei Sacerdoti giovani. Ancora, S.E. Monsignor Bellandi ha parlato dell’ingresso di diversi nuovi Parroci a settembre, in particolare di quello di Don Felice Moliterno in Cattedrale. Spostando l’attenzione sul fitto calendario dei festeggiamenti dedicati al Santo Patrono di Salerno, l’Apostolo Matteo, ha annunciato, tra i numerosi appuntamenti, le Giornate Matteane. Infine, l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno ha espresso la sua riflessione sul tema di attualità che ha scosso l’Italia intera: l’agghiacciante caso di stupro di gruppo ai danni di una giovane, a Palermo. «La questione è così complessa ma noi siamo passati da un tipo di società e mentalità un po’ sessuofobica ad una sessolatria, una dimensione di sessualità vissuta senza alcuna educazione, sbandierata in modo quasi violento ed ossessivo e questo genera nei più deboli un’immagine distorta – ha dichiarato monsignor Bellandi – Fa parte di questo anche una poca sottolineatura della dimensione della libertà, dei diritti delle altre persone». Per l’arcivescovo di Salerno «l’uso di social e telefonini, senza ritegno» ha influito molto su una tragedia che ha scosso tutta l’Italia.