di Marco Rarità « La burocrazia non può “sorpassare” la cultura dell’accoglienza. Noi non giudichiamo l’operato altrui» . Così, il dirigente scolastico dell’Istituto tecnico industriale “Basilio Focaccia” Maria Saponiero, ha parlato della vicenda che ha visto protagonista uno studente disabile.Il ragazzo prima dell’inizio dell’anno scolastico aveva fatto richiesta
di cambio d’Istituto, il nullaosta partito dall’Itis “B.Facaccia” però è
stato respinto dal liceo Trani, così lo studente diversamente abile ha
rischiato di rimanere senza iscrizione ad un liceo per l’anno scolastico
2012/2013. Così non è stato grazie all’intervento della preside del
“Focaccia” Maria Saponiero: « io non conosco i dettagli della vicenda e
penso di aver svolto in tutto e per tutto il mio dovere. Si parla tanto
di accoglienza ed alcuni aspetti della normativa non possono, per quanto
possano essere importanti, far mettere da parte delle riflessioni
normali e comuni, noi dobbiamo accogliere tutti, è il primo dovere fin
quando ci è possibile. Altrimenti penso sia inutile parlare di
solidarietà , di accoglienza, di diritti delle minoranze, io ho ritenuto
svolgere un mio dovere dettato dalla mia attività professionale e
soprattutto dalla mia umanità accogliendo questo allievo – ha proseguito
la preside dell’istituto Focaccia – questo ragazzo, tra l’altro, era
già stato alunno nostro. Prima dell’inizio dell’anno ha avuto un
ripensamento ed ha voluto provare un’altra esperienza, a quell’età tutti
hanno il diritto di orientare i propri percorsi, ripeto che i dettagli
di quello che è accaduto non mi competono. Io ho solamente ricevuto un
informativa da parte del collega del liceo Trani dove mi si diceva che
l’alunno era stato respinto per problemi di chiusura di organici. Noi
non abbiamo esitato un solo attimo a riaccogliere il ragazzo nel nostro
liceo. Questi sono ragazzi già provati, adolescenti, famiglie già molto
provate dalla sorte, se ci si mette anche la burocrazia penso che
rendiamo il cammino soltanto più difficile a questi ragazzi. Speriamo
che adesso l’alunno supero il senso di frustrazione per questa vicenda, è
normale che quando ci si sente respinti, con motivazione che con un po’
di impegno e buona volontà si possono superare – ha continuato Maria
Saponiero – in ogni caso tutte le scelte sono rispettabili ed io non ho
nessun diritto di recriminare nulla, noi abbiamo riaccolto il ragazzo
perché è nel nostro stile, nella nostra cultura e nei miei orientamenti
personali non respingere nessuno, in particolare coloro che sono meno
favoriti dalla sorte. Nei confronti di questi ragazzi bisogna avere
atteggiamento di accoglienza e disponibilità , così li possiamo veramente
aiutare, questi studenti non si aiutano soltanto con i docenti di
sostegno, si aiutano alimentando intorno a loro un clima favorevole e di
affettuosa disponibilità » .