Stipulato l’accordo per la nuova gestione dell’Informagiovani - Le Cronache
Salerno

Stipulato l’accordo per la nuova gestione dell’Informagiovani

Stipulato l’accordo per la nuova gestione dell’Informagiovani

Parte la nuova gestione dell’Informagiovani a Salerno. Il servizio, promosso e voluto dal Comune di Salerno – Assessorato alle Politiche Giovanili, vedrà la gestione ad opera di un nuovo Ente, Moby Dick Ets, che da inizio aprile aprirà le porte della sede di via Bottiglieri per accogliere ed informare i giovani dai 16 ai 35 anni in merito alla formazione, alle opportunità europee e al mondo del lavoro, oltre ad occuparsi di eventi e iniziative sul territorio. Orientamento, co-progettazione, Servizio Civile Universale, animazione territoriale, sono questi alcuni dei servizi, già cari all’amministrazione comunale e a Moby Dick Ets che verranno promossi anche nell’ambito del nuovo Informagiovani, oltre ovviamente, al classico lavoro di front-office ed informazione on line per i giovani del territorio. Su quest’ultimo punto il Comune di Salerno e Moby Dick vogliono “spingere” proponendo un’agenda virtuale dove sarà possibile fissare un appuntamento personalizzato con un consulente per redigere curricula, capire come sostenere un colloquio di lavoro, approfondire informazioni sulla mobilità europea o ricevere indicazioni per l’apertura di un’impresa. Non mancheranno focus dedicati con stakeholders di settore e pregnante sarà l’interazione con le scuole secondarie del territorio. Partnership importante anche quella con l’Università degli Studi di Salerno, che tra le altre cose, si occuperà con Moby Dick ETS di portare avanti un’analisi dettagliata sui bisogni delle nuove generazioni. “L’inaugurazione della nuova gestione dello Sportello Informagiovani del Comune di Salerno diventa per l’Assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili il primo atto concreto teso a sottolineare la voglia di questa Amministrazione di mettere al centro giovani e le loro priorità”. – Sottolinea l’Assessore Paola De Roberto- “Oggi più che mai, anche a seguito degli effetti della pandemia, abbiamo bisogno di ascoltare i ragazzi e di parlare con loro, utilizzando i loro stessi codici comunicativi, anche per condividere e co-programmare le azioni da mettere in campo”.