di Giovanna Naddeo
«In Campania c’è un autentico vulnus democratico: com’è possibile che il presidente uscente non sappia se sia ricandidato o meno? Il Partito Democratico si vergogna, non trova il coraggio di ripresentarlo? In Puglia, Emiliano ha avuto l’ok per la sua campagna elettorale. E nella nostra regione cosa sta succedendo?». Così Stefano Caldoro, intervenuto nella serata di ieri a Salerno in occasione de “L’ambientalismo dei Sì”, un nuovo impegno ispirato a democrazia e sviluppo sostenibile lanciato da “FareAmbiente”. «In casa centrodestra è in corso un dialogo costruttivo su programmi e idee. Ringrazio Berlusconi per la sua stima, così come ricordo le parole di Salvini e Meloni sulla mia amministrazione regionale». Poi la stoccata al fronte opposto: «Il Pd si vergogna di ripresentare il presidente uscente?». E sull’inchiesta che vede coinvolto Fulvio Bonavitacola: «Sono garantista, per cui tutti i coinvolti dovranno e sapranno difendersi. Anche io fui destinatario di un avviso di garanzia sulla questione rifiuti. Poi, la magistratura archiviò dicendo che avevo fatto quanto necessario per garantire il flusso dei rifiuti. Allora, però, fu coinvolto solo il presidente della Regione. Oggi è stata intrapresa una strada più ampia in tema di responsabilità. Staremo a vedere». «In Campania bisogna fare un salto di qualità – ha dichiarato Antonio Lombardi, presidente Federcepi Campania – Ad oggi, siamo all’ultimo posto per l’utilizzo dei fondi Ue. Dormiamo su miliardi di euro inutilizzati, quando tanti comuni e ospedali versano in condizioni critiche». Tra i presenti in platea, il deputato forzista Guido Milanese e il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone. Per il Carroccio, l’ex segretario organizzativo Luigi Cerciello e l’attivista Giovanni Piano. «E’ un momento importante per l’ambiente – ha esordito Vincenzo Pepe, presidente nazionale del movimento ecologista europeo. – Puntiamo a un nuovo umanesimo che guardi alla sostenibilità e allo sviluppo dei territori. In Campania non ci sono impianti adeguati, mancano le tecnologie necessarie. Occorre sviluppare un’economia circolare che punti all’innovazione conservando il polmone verde».