E’ stato tra i primi a lanciare il grido d’allarme sul fronte dei contagi da covid nello sport. Nelle ultime due settimane, molteplici le gare di calcio dei dilettanti che sono state rinviate per la presenza, a volte anche massiccia di positivi al temibile coronavirus. Una situazione generale dei contagi prosegue in maniera preoccupante e varie sono le decisioni prese per lo sport in generale, sul territorio sia nazionale sia regionale. Ed a distanza di tempo rincontriamo Salvatore Gagliano già Consigliere Federale della FIGC e già Presidente della FIGC Campania.
Gagliano quali novità ci sono ?
“ Guardi negli ultimi tempi la situazione contagi è notevolmente peggiorata e naturalmente in tutto ciò sono stati coinvolti un pò tutti gli sport in generale, e dal governo già è arrivata una notevole frenata sia per gli sport amatoriali sia quelli giovanili: e penso che siamo solo all’inizio per una chiusura che gradatamente potrà solo aumentare”
Perchè pensa questo ?
“ La verità è sotto gli occhi di tutti. Nel mentre il Ministero della salute blocca tutti gli sport di contatto, non potrà esimersi dal bloccare anche i campionati dilettantistici essendo il calcio uno sport di contatto. E poi basta dare uno sguardo ai Comunicati Ufficiali della LND Campania: Tutti i fine settimana non sono rinviate meno di 30 gare, tenuto presente che solo da una settimana è iniziata la 1 categoria e da qualche giornata è iniziata l’Eccellenza e la Promozione. V’immaginate quando inizierà la 2^ categoria e la terza e tanti campionati di Calcio a 5, cosa potrà succedere?
Ma quindi Lei pensa che i campionati non termineranno?
“Mi auguro che termineranno eccome, visto che se andranno avanti significherà che andiamo verso il meglio. Ma una cosa è certa: i Campionati sono assolutamente falsati, in quando noi parliamo di sport dilettantistico e poi costringiamo le società a recuperare le gare rinviate, con turni settimanali. Ma ci si rende conto di quanti giovani calciatori lavorano o studiano durante la settimana? Penso che perché parliamo di dilettanti ci sarebbe l’obbligo di rispettare tale status e regolarsi di conseguenza. Così si calpestano tanti giovani calciatori e tante società per le tante indisponibilità dei propri calciatori. Un criterio deve valere per tutti: I dilettanti devono giocare il sabato e la domenica.
E intanto i costi continuano a essere alti e i dirigenti continuano a investire e a fare sacrifici.
“ Guardi va detto che la FIGC ha elargito dei contributi alle società evitando delle rinunce a raffica. Ma almeno lo scorso anno questo problema è emerso a marzo ora siamo a ottobre e già il problema è serio: cosa dire? Speriamo bene e intanto esprimo la mia solidarietà nei confronti di tanti Presidenti che io definisco degli autentici eroi”.
E nelle altre Regioni cosa succede?
“ A mio parere ci vorrebbero delle decisioni congiunte e concordate. Ognuno va per i propri fatti. Basti pensare che la Lombardia ha fermato i campionati dilettanti. Le Marche, che è messa meglio della Campania, ha rinviato tutte le gare dal campionato di 1^ Categoria in giù. Ed anche altre regioni hanno preso dei provvedimenti autonomi. Insomma è un momento di grandissima confusione.
Intanto i professionisti procedono, come se nulla fosse .
“ Guardi là gli interessi sono elevati e tanti costi elevati si possono affrontare e risolvere con grande semplicità. Come vede già la Lega Pro ha problemi ben più seri. Basti vedere le gare che stanno rinviando. D’altro canto se andiamo a verificare la massima serie: con l’attenzione elevata, con le cure che riservano ai calciatori, quasi tutte le squadre hanno dei casi di Covid. Nei dilettanti, dove spesso mancano anche i controlli minimi si può immaginare tenendo anche presente le difficoltà di trovare impianti idonei, quali potrebbero essere le conseguenze. Mica sono stati fatti dei tamponi preventivi e di conseguenza ci potrebbero essere tanti casi di calciatori contagiati che nemmeno riusciamo a immaginare.
Ultima domanda: Ma Lei da genitore manderebbe un Suo figlio a scuola calcio?
“ Sinceramente no, e lo dico con grande sofferenza. D’altra parte basta vedere quanti genitori, addirittura non portano i figli a scuola, pensi un pò se possono mandarli alla scuola calcio. In questo momento regna una paura elevata che blocca un po’ tutto il sistema di vita. E le motivazioni sono concrete e condivisibili. Dobbiamo solo sperare, che presto venga fuori il vaccino. Solo così la nostra vita potrà nuovamente cambiare in meglio”.