Il giorno dopo il Consiglio comunale è il quello delle trattative, degli accordi e delle strategie. Naturalmente l’attenzione è tutta rivolta verso chi, deliberata ufficialmente la decadenza di Vincenzo De Luca, lo sostituirà fino a nuove elezioni. Ma gli scenari sono innumerevoli e il tutto dipenderà anche da quando si apriranno nuovamente le urne. Partiamo proprio dal voto. De Luca vorrebbe una elezione a stretto giro. Insomma – così come d’altronde prevedono le ultime norme – un voto amministrativo già per la prossima primavera che si aggiungerebbe già alle elezioni europee e provinciali (se quest’ultime resteranno in piedi ma a quanto pare sembra proprio di sì). Sullo sfondo c’è l’incognita di un possibile ricorso che potrebbe essere a firma dei quattro consiglieri che lunedì si sono espressi contro la dichiarazione di incompatibilità del sindaco – viceministro, o anche degli stessi astenuti alla votazione. Si tratta di Telese, Criscuolo, Della Valle e Provenza. Ebbene, i quattro consiglieri potrebbero interrogare la giustizia amministrativa per far proseguire la legislatura fino a scadenza naturale, anche senza il sindaco ma con un suo reggente. Il reggente. Annullate le quotazioni di Fernando Argentino, possibile un distaccamento romano (quindi ministeriale) per Enzo Napoli, la rosa si restringerebbe a poche persone. Tra queste naturalmente in prima linea resterebbe Felice Marotta che però, secondo indiscrezioni, sarebbe più interessato a restare dietro le quinte, così come già fu durante l’epoca De Biase. A questo punto, con il no di Marotta, e l’impossibilità anche di Bonavitacola (è incompatibile con la carica di deputato) De Luca potrebbe scegliere una soluzione completamente tecnica (ipotesi sostenuta con forza dal consigliere comunale Augusto De Pascale) o lasciare tutto così come è. Insomma con una reggenza Avossa. In pratica senza muovere nulla all’interno dell’esecutivo. Certo è che dovrà far i conti con gli attuali assessori che sarebbero a tutti gli effetti impegnati in campagna elettorale e che sicuramente non vedrebbero di buon occhio una Avossa tutto fare. «Meglio tutti tecnici», dice allora Augusto De Pascale. «Così – spiega – si eviteranno competizioni prettamente elettorali. E soprattutto si tuteleranno anche i consiglieri comunali». Il caso regionale. Ma la strategia ruoterebbe non tanto intorno al governo e quindi alla sua durata, bensì a ciò che accadrà a Palazzo Santa Lucia. L’obiettivo numero uno resta la ricandidatura alla presidenza della giunta regionale. Una corsa quella di De Luca che al momento sarebbe sostenuta però dal solo Bersani. Insomma dallo stesso che lo ha indicato al Governo. (andpell)
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