Il giorno del dentro o fuori di Sita Sud sarà lunedì. In caso di esito negativo da martedì partiranno la bellezza di 463 lettere di licenziamento per tutto il personale della rinomata azienda dei trasporti. Il Governatore della Campania, Stefano Caldoro, ha convocato per le 18 un vertice al quale prenderanno parte, oltre all’assessore ai trasporti regionale, Sergio Vetrella, i rappresentanti delle Province di Salerno, Napoli e Avellino che si troveranno di fronte l’amministratore delegato di Sita sud, Giuseppe Vinella e il direttore dell’azienda, Simone Spinosa. Una riunione decisiva che ha ad oggetto le sorti dei servizi di Sita Sud sul territorio della Regione Campania, indetta anche a seguito delle ulteriori sollecitazioni da parte dell’azienda, con l’ennesima lettera, a risolvere l’intricata questione. Dal primo febbraio, infatti, in caso di esito negativo della riunione, la Sita metterà in pratica quello che da tempo minacciava e che ha ribadito nel corso degli ultimi mesi: via dalla Campania. Niente più autobus Sita che colleghino Salerno a Napoli, Salerno ad Avellino, Napoli a Scafati e Pompei. Nulla più. Certo, la recessione del contratto sarà immediata, ovvero con decorrenza dal primo giorno di febbraio, ma probabilmente i mezzi dell’azienda di trasporto, circoleranno almeno fino a luglio. Questione di tempi tecnici: tempi per la procedura di mobilità per l’intero personale e quelli utili per l’individuazione del nuovo gestore del servizio.
Questo lo scenario “catastrofico” e negativo che, ovviamente, nessuno si augura, in primis il direttore Spinosa che, anzi, si dice fiducioso: «Pare ci sia un’apertura da parte del presidente Caldoro e ovviamente – dice – il nostro auspicio è che tutto possa risolversi in positivo». Tutto, comunque, sta nelle mani della Regione, come spiega ancora Spinosa: «Dovremo vedere se la Regione farà da “mamma” alle Province (che allo stato sono gli Enti che maggiormente danneggiano Sita, ndr) oppure se scaricherà su di loro le responsabilità. Noi ci presenteremo con tanto di bilancio riclassificato sulla base di quelli che sono gli ammanchi inerenti ai contratti che abbiamo con le Province. Queste ultime, inoltre, non ci hanno nemmeno ancora lavorato i mandati per i corrispettivi che sono fermi, in particolare a palazzo Sant’Agostino, dal 4 gennaio».
Per quel che riguarda i livelli occupazionali, tutto dipende dall’esito della riunione di lunedì. «Se dovesse essere fumata nera – conclude Spinosa – avvieremo dal giorno successivo le pratiche per la procedura di mobilità per l’intero personale». Tra le ipotesi, però, c’è anche quella del passaggio di cantiere, ovvero lo spostamento del personale al nuovo eventuale gestore. Ipotesi, questa, che comunque mieterebbe molte “vittime”.
Insomma, la ditta privata di trasporto pubblico, a queste condizioni non avrebbe più le possibilità di andare avanti in Campania. L’esercizio, così, è esclusivamente in perdita.
«Hanno avuto la capacità di distruggere le aziende pubbliche e di mettere in condizione i privati di andare via». Questo l’amaro commento di Sergio Galdi, segretario provinciale della Fit Cisl e dipendente Sita. «La Sita – continua – è l’unica azienda che potrebbe essere in grado di comprare da sé gli autobus, cosa che la stessa Regione non è in grado di fare; è tra le poche che riesce a pagare gli stipendi, anche se con difficoltà, senza l’aiuto della Regione ed è decantata dallo stesso Vetrella.questa situazione è assurda».