Andrea De Simone, autorevole figura della sinistra campana, già Presidente della Provincia di Salerno, consigliere, assessore regionale e parlamentare, assumerà il ruolo di responsabile dell’organizzazione del partito in Campania. Ad annunciarlo è il coordinatore regionale Tonino Scala al termine della riunione della direzione campana di Sinistra Italiana, svoltasi nei giorni scorsi, durante la quale + stato approvato un documento politico con cui si sollecitano le forze del campo progressista a costituire una cabina di regia. Si avvia dunque il lavoro per l’individuazione di un candidato e di un programma per una chiara e netta discontinuità rispetto all’attuale assetto della Regione con particolare attenzione alle criticità emerse in ambiti come sanità, urbanistica, trasporti, scuola e beni comuni.
La collaborazione tra Sinistra Italiana e Andrea De Simone si è consolidata negli ultimi tempi, alimentata dalla comune visione di costruire un campo progressista ampio e coeso. De Simone, da sempre portavoce dei valori della sinistra, trova ora una nuova collocazione in un partito in crescita, impegnato a rafforzare la propria presenza e ad avere un ruolo centrale nella definizione di un progetto politico alternativo per la Campania. Con questo rinnovato slancio, Sinistra Italiana si prepara a guidare il dialogo e la costruzione di un fronte progressista capace di rispondere alle esigenze del territorio, promuovendo una politica che guardi al futuro con spirito di innovazione e coerenza con i valori fondanti della sinistra.
De Simone, un ritorno sulla scena politica per lei…
«Ringrazio il segretario Tonino Scala e i componenti della direzione regionale di Sinistra Italiana per l’incarico che mi hanno affidato. Torno all’impegno politico attivo per lavorare a garantire una forte struttura organizzativa a una formazione che, coerentemente, difende grandi valori ideali».
C’è un lavoro importante da fare in vista delle prossime regionali…
«Negli ultimi anni la politica ha ridotto gli spazi di partecipazione, ed è cresciuto il numero degli elettori che non partecipano al voto. Nei partiti decidono in pochi e i più vicini ai capi. TV e social hanno sostituito i luoghi fisici del confronto tra persone. È penoso assistere alla scelta di alcuni partiti di affidarsi a capibastone che piegano istituzioni e partiti a interessi personali. C’è la necessità di superare gli squilibri tra ciò di cui si occupano i partiti e i bisogni reali delle donne e degli uomini. Nei movimenti, nel variegato mondo dell’associazionismo e del volontariato, si registra una straordinaria voglia di partecipare, di dare e di occuparsi degli altri».
Perché Sinistra Italiana?
«Sinistra Italiana, con l’esperienza dell’alleanza con i Verdi, cresce soprattutto tra le nuove generazioni. Un segnale importante, che incoraggia e conferma la necessità di rilanciare una grande idea di società più giusta e inclusiva, capace di combattere ingiustizie e diseguaglianze, nella quale si affermi una cultura di pace e di solidarietà. Sinistra Italiana mostra attenzione per tematiche di interesse generale e offre occasioni di confronto. C’è un mondo che si è allontanato dalla politica, forze importanti disperse, che hanno militato; hanno fatto altre scelte, di ripiegamento e di abbandono dell’impegno. Essi possono rappresentare, invece, energie vitali per la crescita di una solida e strutturata formazione di sinistra con percentuali a doppia cifra».
Quale sarà il suo impegno?
«Dedicherò tempo a recuperare rapporti interrotti, riportare all’impegno vecchi militanti, incoraggiare i più giovani. C’era una volta la crescita dei quadri e la scuola di partito. Nessun intento nostalgico per carità, ma perché non si può dare vita a strutture moderne che si occupino di qualità della politica e della formazione di classi dirigenti? C’erano una volta le sezioni. Difficile pensare a riproporre quel mondo, ma perché non si possono moltiplicare e istituzionalizzare i luoghi della partecipazione e della democrazia? C’è molto da fare dentro il partito per consolidare la struttura organizzativa e fuori dal partito per offrire possibilità a chi ha voglia di contribuire a costruire un’alternativa alla situazione attuale. Una bella idea di politica e di partito inclusiva e attrattiva. Recentemente ho assistito a due film: “La grande sfida” di Andrea Segre e “Il Treno dei Bambini” di Cristina Comencini. Hanno emozionato me, mia moglie e i miei figli e hanno sviluppato un dibattito approfondito in famiglia. Ma perché un film o un libro sul nostro mondo suscita emozioni e non può farlo anche un partito che propone idee di futuro e pronuncia parole di speranza di cui c’è un gran bisogno?».
Quali i progetti per il futuro?
«Ecco, io ho voglia di partecipare e dare un contributo a questa sfida con Sinistra Italiana. Non abbandonerò altre passioni, a partire dalla scrittura. Ho finito da poco un lavoro con Tonino Scala. Uscirà nelle librerie il 21 gennaio, una data simbolica, edito da Infiniti Mondi. Si tratta di un romanzo sul giovane Enrico Berlinguer che, durante il governo che ebbe sede a Salerno, incontrò Palmiro Togliatti che ricopriva l’incarico di Ministro di Grazia e Giustizia. Per Berlinguer fu la scelta di vita e la sua scelta fu decisa in questa città. Il nostro romanzo sarà l’occasione per un vero e proprio tour tra piccoli e grandi centri dell’intera regione per parlare della nostra storia, per incontrare militanti, per confrontarci con posizioni critiche, per ascoltare chi è insoddisfatto. Oggi più che mai, dobbiamo ripartire per proporre modelli di buona politica, per sollecitare i più giovani a difendere i diritti che le lotte del passato ci hanno consegnato e che ora rischiano di essere smantellati. Lo facciamo per noi, ma soprattutto per le generazioni future».