Il cammino degli azzurri di Ct Andrea Terenzio ha preso il via con la vittoria d’autorità ottenuta contro la Thailandia per 45-29. Agli ottavi di finale il quartetto italiano ha proseguito la sua marcia con il successo sul Giappone, concretizzato con lo score di 45-39. Il team tricolore ha conquistato un posto in semifinale con il netto 45-28 inflitto alla Polonia e la certezza di una medaglia è arrivata con la vittoria meritata in un match condotto fin dalle prime battute contro il Giappone che alza bandiera bianca sul 45-36. La finale è la ciliegina sulla torta di un capolavoro made in Italy che ha visto esultare gli azzurri al cospetto dei magiari campioni del mondo in carica: nulla da fare per l’Ungheria del tre volte olimpionico Aron Szilagyi, grazie a due frazioni provvidenziali di Michele Gallo e Luca Curatoli l’Italia cancello lo svantaggio iniziale e mette a referto i due parziali decisivi di 11-4 e di 8-2 che direzionano il risultato finale verso il successo azzurro. La chiusura tocca proprio a Curatoli, autore della stoccata del 45-37 per il titolo iridato.
Un successo che mancava da 10 anni. Anche a Mosca 2015 i campani che contribuirono al successo erano due: un giovanissimo Curatoli si laureava campione del mondo al fianco del veterano Diego Occhiuzzi. 25 anni fa invece sul tetto del mondo si affermavano i partenopei Raffaello Caserta, fratello di Leonardo, e Gigi Tarantino.
“In cuor nostro conosciamo il nostro valore, nonostante non fossimo i favoriti a causa dei risultati opachi degli ultimi mesi” -spiega il Carabiniere Michele Gallo, classe 2001, allievo della Virtus Scherma Bologna che ha saputo riscattare un amaro 20° posto individuale- “Abbiamo lavorato ogni giorno. La nostra unione ha fatto la differenza. Siamo un grande team anche al di fuori della pedana ed è per questo che Gigi Samele si è commosso nel raccontare la nostra finale”.





