di Mario Rinaldi
Ex amministratore del Comune di Capaccio, pronto a scendere in campo per questa nuova sfida delle regionali nella fila della lista “Cirielli Presidente”. Antonio Scariati si è dichiarato pronto e determinato a offrire il proprio contributo nella sfida al centrodestra.
Da dove nasce l’idea di questa candidatura alle regionali? “Dall’impegno civico che mi muove da sempre. Sono innamorato di questa terra, di ciò che offre, dei borghi, delle eccellenze della tavola, di quelle imprenditoriali, della storia, dell’architettura. So che il comprensorio può fare molto di più, ma mancano i giusti presupposti ed ecco un altro motivo della mia candidatura. Mi propongo agli elettori per colmare quel divario che c’è oggi tra la potenzialità e la concretezza dei fatti. La Campania, e nello specifico la provincia di Salerno, può fare davvero tanto. Servono i mezzi da mettere in campo e dobbiamo fermare l’immobilismo, il clientelismo, il dover ricercare a ogni costo il tornaconto personale. Il motto che accompagna questa campagna elettorale è “Con Voi, Per Voi”. Non sono parole vuote, ma il mio modo di intendere e vedere la politica. “Con Voi, Per Voi” vuol dire ascolto, condivisione, confronto. Ogni giorno sento cosa vogliano i cittadini, quali sono le loro problematiche, quali sono le loro idee. Condivido le mie, spiego il mio punto di vista e faccio tesoro di ciò che mi forniscono. Con la gente ho uno scambio continuo, una osmosi che mi porta giovamento e conoscenza”.
Il centrodestra ha un po’ faticato nella ricerca del candidato presidente. Poi la svolta. Con Cirielli potete battere il centrosinistra?
“Non parlerei di fatica. Il centrodestra si è impegnato molto per trovare un candidato all’altezza. La Campania, e non lo dico io, è una Regione strategica soprattutto in questo momento. Questa sfida non la si poteva affidare a chicchessia. Serviva un alto profilo ed Edmondo Cirielli era quello adatto. Al di là delle logiche di partito, che è scontato entrino in gioco, ci sono state nelle scorse settimane delle scelte precise. Edmondo Cirielli ha una storia politica di tutto rispetto. Ha amministrato al meglio la provincia di Salerno, insieme a un’altra eccellenza quale Antonio Iannone, e nel ruolo di viceministro sta portando alto l’orgoglio italiano al fianco del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il centrosinistra può essere sconfitto, certo, e il nostro candidato è la guida adatta a una squadra forte e coesa composta da donne e uomini che rappresentano uno spaccato della nostra società. Insieme con Cirielli possiamo farcela”.
Parliamo del suo impegno con questa discesa in campo. Lei è stato amministratore a Capaccio Paestum. Dovesse essere eletto alla Regione cosa intende fare per il Cilento e più in generale per la Provincia di Salerno?
“Ho amministrato la città innanzitutto con senso del dovere e con orgoglio. Mi sono occupato principalmente di turismo, che è uno dei punti del programma. Viviamo in un territorio unico al mondo, riconosciuto in campo mondiale. Ogni anno giungono in provincia migliaia e migliaia di turisti provenienti da ogni parte del globo. Basterebbe fornire loro quanti più servizi possibile ed ecco che si può basare il comparto economico su un volano solidissimo. Ovviamente guardare al solo turista è sbagliato, perché chi vive il territorio sono i salernitani, coloro che qui abitano tutto l’anno e non solo in estate. Il discorso dell’offerta al visitatore ricade anche sul residente e viceversa. Se ad Agropoli è attivo un ospedale funzionante e adatto a soddisfare l’elevata domanda dei mesi estivi, lo sarà anche in inverno. Stesso discorso per le strade, per l’assistenza di prossimità, per le forniture idriche e via discorrendo. È un circolo virtuoso che porta benefici per tutti. Importante sarà anche destagionalizzare il turismo attraverso offerte variegate. Penso, ad esempio, ai cammini, alle escursioni in bicicletta, al trekking. Fare turismo due o tre mesi all’anno è funzionale per sopravvivere, ma qui vogliamo vivere. E per farlo bisogna investire sul comparto con interventi mirati. I tesori archeologici non bastano: si deve investire sulle aree interne, sui borghi, sui centri storici. I piccoli paesi sono scrigni da schiudere, da tutelare, da valorizzare. Passeggiando in un borgo si notano palazzi chiusi, case con le finestre sprangate, balconi spogli. Si dovrà mettere in atto un progetto di valorizzazione e di recupero, attraverso fondi e incentivi. Bisogna fare in modo che il giovane non vada via e possa costruire qui il suo futuro, ma anche porre in essere tutti gli strumenti affinché chi è andato via possa tornare”.
Secondo lei, dove bisogna intervenire in caso di vittoria di Cirielli?
“Basta guardarsi intorno. La sanità è un gravissimo problema di questa terra. La Regione ha avuto dei fondi per sbloccare le liste d’attesa, giusto per dirne una, e quei soldi non sono stati spesi. Si impiegano risorse dei cittadini per abbattere strutture ospedaliere e per costruirne di nuove: cattedrali nel deserto che rimarranno vuote perché mancano i medici, gli operatori, addirittura le apparecchiature. La Regione aveva i soldi per assumere medici e infermieri ma non lo ha fatto, preferendo altre tipologie di contratto e di assunzioni. Quindi, il primo punto sul quale si interverrà in caso di vittoria sarà proprio la sanità. Un secondo dopo, ci si adopererà per risolvere le altre emergenze della Regione. Come ha detto Edmondo Cirielli, si lavorerà per mettere fine alla vicenda della terra dei fuochi e delle ecoballe, e non dimentichiamo Persano, per fermare l’emorragia di giovani, per creare collegamenti, per far sì che chi viaggia possa farlo in sicurezza e, perché no, in velocità. Dobbiamo guardare al 2030 e oltre. Il futuro non aspetta certo la comodità di una classe politica poco efficiente”.
Alcuni dei temi sotto i riflettori nella Regione Campania sono quelli della sanità, dell’ambiente e dei trasporti. Lei cosa ne pensa? E quali sono gli obiettivi per il futuro?
“Sono temi che si intersecano. Come detto prima, l’anno scorso c’è stato un gravissimo incendio a Persano. Il fumo nero che si alzava dai rifiuti lo ricordo ancora, come ricordo la paura per la nostra salute. Se non viene rispettato l’ambiente, la gente si ammala e non può curarsi perché la sanità non è adeguata. Se i trasporti non garantiscono un servizio valido, vanno a costituire un elemento che spinge un giovane ad andare via, contribuendo alla desertificazione delle aree e quindi allo spopolamento. Lo spopolamento, a sua volta, porta a un fisiologico calo dei servizi erogati. È un circolo vizioso che deve essere interrotto impegnandosi in tutti i campi al fine di avere benefici che ricadono sugli altri. Non possiamo più pensare a comparti stagni, ma a elementi che si intersecano tra loro, si scambiano, si sovrappongono. Gli obiettivi per il futuro sono questi: l’impegno a 360 gradi e la concretezza. Basta parole, basta promesse. Chi si candida da qualche altra parte parla ancora di programmi e di progetti, ma dovrebbe parlare di ciò che ha fatto o non ha fatto. Insomma, c’è tanto da fare, l’impegno sarà massimo come la volontà di cambiare le cose. Dobbiamo rialzarci, la Campania deve rialzarsi”. Idee e chiaro e sguardo rivolto al futuro. Scariati c’è ed è pronto a far sentire la sua voce che è soprattutto quella del popolo che rappresenta. Con un unico obiettivo: conquistare Palazzo Santa Lucia.





