Di Adriano Falanga
La sfiducia a Coppola non è cosa semplice, Il procedimento è lungo e complesso e rischia di portare la città in una catena di consigli comunali consecutivi e certamente contestati. Ce ne vogliono due per rimuoverlo, e altri tre per eleggerne un altro. Addirittura, se Pasquale Coppola fosse rimosso, sarà sempre lui a presiedere l’Assise fino a nuova elezione, nella sua qualità di consigliere anziano. L’opposizione, che con Coppola ha promosso sia l’esposto al Tar contro il consiglio del 27 novembre, ha già promesso battaglia. Pronti a rilevare la sua poltrona Mimmo Casciello e Teresa Formisano, mentre deve rinunciare Michele Raviotta, su cui pende il veto della metà dei consiglieri di maggioranza. Resta da capire poi chi riuscirà a raggiungere la soglia minima dei 13 voti necessari. Vedremo. Una cosa è però certa, sulla sfiducia a Coppola pesa molto l’attesa pronuncia del Tar del prossimo 12 gennaio. Se questi dovesse dichiarare illegittimo il consiglio del 27 novembre, convocato da Teresa Formisano, sarebbe molto difficile tenere in piedi la motivazione istituzionale per rimuovere il presidente del consiglio, mentre, qualora i giudici amministrativi andassero a legittimare l’Assise contestata, tutto diventerebbe più facile e la maggioranza sarebbe in un certo qual modo legittimata a contestare l’operato di Pasquale Coppola. Molto probabile che il consiglio comunale chiesto da Aliberti per la verifica di maggioranza andrà a tenersi, per questi motivi, proprio dopo il 12 gennaio.