Di Adriano Falanga
Depositata, come da promesse della vigilia, il ricorso al Tar per l’impugnazione del decreto di nomina del neo assessore Nicola Acanfora. L’istanza è stata presentata da un gruppo di donne scafatesi, e sostenuta politicamente da Mario Santocchio per Fdi e dagli attivisti di Scafati in Movimento. Si chiede il rispetto della legge 56/2014, meglio nota come legge Delrio. La normativa disciplina le quote rosa nei consigli d’amministrazione delle partecipate, nelle Giunte comunali e nella composizione delle liste elettorali. E’ prescritta una quota minima di genere del 40% che nel caso di Scafati prevede, su 8 componenti dell’esecutivo (sindaco compreso) la presenza di non mano di tre donne. Attualmente siede in giunta la sola Annalisa Pisacane. L’argomento è arrivato in consiglio comunale, a seguito dell’interrogazione presentata da Mario Santocchio.
In aula Pasquale Aliberti ha spiegato che la sua giunta è stata nominata subito dopo la sua elezione nel 2013 e quindi prima dell’entrata in vigore della legge. “Le nomine successive sono state dettate dalla necessità di avere persone competenti nelle diverse materie” così il primo cittadino, secondo il quale la norma andrebbe applicata solo nel caso di azzeramento della Giunta. Una circostanza smentita da Scafati in Movimento che cita il precedente di San Giuseppe Vesuviano, dove il Tar ha annullato di fatto la nomina di un solo assessore. “Con molta probabilità a Settembre si deciderà il ricorso presentato al Tar per il rispetto delle quote rosa. Dalla decisione del Tar dipende il destino di una parte della Giunta del Comune di Scafati – spiega Mario Santocchio – Rispetto a questa battaglia di civiltà io ci metto la faccia, altri invece le quote rose le rispettono solo per la famiglia”.