Di Adriano Falanga
“La Giunta è un cantiere sempre aperto, tutto può cambiare, anche nelle prossime ore”. Lo ripete più volte Pasquale Aliberti, come a ribadire bene un concetto: non esistono intoccabili. Il sindaco ha convocato in fretta e furia una conferenza stampa per annunciare non solo la nuova Giunta, ma anche le nuove posizioni organizzative del Comune. Avrebbe potuto farlo, come sempre del resto, tramite una nota stampa ed invece ben presto si capisce perché ha voluto un incontro. Con lui infatti il vice sindaco Giancarlo Fele, secondo Aliberti non affatto ridimensionato nella nuova rimodulazione delle deleghe. Una presenza, quella di Fele, voluta dal sindaco per porre fine alle polemiche delle ultime settimane, che hanno visto i due come separati in casa. “Siamo insieme dal 94” ripetono, ma appare evidente il clima di “cordialità forzata” dettato più che altro dalla circostanza. “Cambiare non significa bocciare le persone – spiega il primo cittadino – chi fa parte di una squadra è giusto occupi anche ruoli diversi”. Confermata la delega di vicesindaco a Fele: “perché ha sempre lavorato bene e soprattutto per il numero elettorale raccolto”. Dall’Urbanistica e Lavori Pubblici il vice sindaco passa a Bilancio e Pubblica Istruzione. “Lo ammetto – dirà Fele – un po’ mi dispiace, sono stato assessore all’Urbanistica per sette anni. Ma va bene così, c’era necessità di rimodulare”. Poi candidamente confessa: “il Bilancio per me è arabo in questo momento” ma a rincuorarlo ci pensa il sindaco: “il Bilancio è il cuore del Comune, se impari questo, impari a guidare la macchina comunale”.
Secondo Aliberti nella distribuzione delle deleghe è più importante la visione politica che la competenza tecnica: “l’assessore offre indirizzi politici, non ha necessariamente competenza tecnica, perché questa resta in capo al dirigente”. Si può sempre imparare insomma, ed è ciò che toccherà fare al giovane Nicola Acanfora, a cui Aliberti ha assegnato la delicatissima delega all’Urbanistica tanto cara a Fele. Sarà una Giunta dinamica, dove tutto può continuamente cambiare. “Cominciamo a lavorare. Ho voluto dare un assetto, se avessi aspettato che la maggioranza prendesse una decisione, avremmo perso molto tempo ancora. Nel momento in cui questa però riterrà di apportare cambiamenti, io non sarò contro. Chi entra rileverà le deleghe di chi esce”. Il principio è: uno vale tutti e tutti vale uno. O meglio, tutti sono utili, nessuno è indispensabile. Il concetto è chiaro del resto e astutamente Aliberti lo ha voluto chiarire proprio con lo stesso Fele, da più parti indicato come suo possibile erede politico. Queste le altre deleghe: Diego Chirico dal Bilancio passerà ad occuparsi del Personale e dei Lavori Pubblici. Antonio Pignataro vince il duello con Teresa Formisano, resterà almeno altri sei mesi e andrà ad occuparsi di Commercio, Suap, e Patrimonio. Raffaele Sicignano pure esce ridimensionato, perde la Manutenzione e si occuperà di Sport, Polizia Municipale, Politiche Giovanili. Restano confermati gli assessorati di Antonio Fogliame (Cultura, Polverificio, Innovazione Tecnologica) e di Annalisa Pisacane (Politiche Sociali). Un fatto strano questo, perché cozza con quanto finora detto “tutti sono in gioco”. Tutto normale secondo Pasquale Aliberti: “la Cultura nessuna l’ha chiesta” mentre per le Politiche Sociali della Pisacane: “la stessa ha più di tutti chiesto di poter conservare la delega – poi prova a minimizzare – del resto quella è una delega partecipata, da dividere con l’Istituzione Scafati Solidale”. Il corridoio racconta invece di una Pisacane disposta pure ad andare a casa, se non avesse tenuto la sua delega. Sfuma la possibilità per Teresa Formisano di entrare in Giunta, è spiaciuta però: “mi allineo alle decisioni della mia maggioranza”. E Casciello? Ripete freneticamente che il suo posto in Giunta è vincolato dal suo subentrante in consiglio, l’ex assessore al Bilancio e vicesindaco Giacinto Grandito. Aliberti prima nega di aver chiesto al consigliere eletto in lista Udc il “sacrificio”, poi chiarisce: “io sono come un allenatore, potrei mai mettere in campo un giocatore sapendo che sulla panchina al suo posto andrebbe a sedersi qualcuno che potrebbe giocare a favore dell’avversario? Quando Raviotta o Quartucci hanno votato con noi si è gridato allo scandalo, perché non dovrebbe valere nel senso opposto?”. Restanno da assegnare alcune deleghe ancora, tra cui l’importante Manutenzione. Potrebbe andare forse ad un consigliere comunale, allo stesso Casciello magari, o a Roberto Barchiesi, ma questo: “sarà valutato successivamente”.
IL DIETROFRONT DI RAFFAELE SICIGNANO
Caos sul rimpasto delle deleghe, Raffaele Sicignano nel pomeriggio di eri fa dietrofront e rifiuta di firmare le nuove deleghe dopo averle verbalmente accettate lunedì pomeriggio. Probabilmente si è sentito bocciato dopo essersi visto togliere la delega alla Manutenzione, oggi in capo al primo cittadino. Voci di corridoio raccontano di un pesante diverbio tra Sicignano e Aliberti con l’assessore che avrebbe minacciato le dimissioni nel caso non avesse rimodulato le sue deleghe. Il sindaco avrebbe anche tentato di riunire la maggioranza, ma le defezioni hanno rinviato tutto a giovedì. Aliberti tra due fuochi quindi, da un lato le paventare dimissioni di Sicignano, dall’altro le proteste degli altri assessori declassificati, qualora il sindaco dovesse cedere alle richieste dell’ex delegato alla Manutenzione.