Di Adriano Falanga
La rifondazione del centrodestra è l’auspicio di Cristoforo Salvati, capogruppo consiliare di Fratelli D’Italia. “Gli ultimi episodi di cronaca giudiziaria con gli avvisi di garanzia per i gravi fatti contestati dalla D.D.A. di Salerno nella persona del P.M. Vincenzo Montemurro al sindaco Aliberti, alla consigliera regionale Monica Paolino e ad altri membri della loro famiglia hanno fortemente scosso la nostra comunità ed hanno confermato che i nostri dubbi sulla regolarità dei consensi ottenuti nelle varie competizioni elettorali erano fondati”. Salvati prende le distanze, e inasprisce un dialogo oramai naufragato da tempo, tra Fdi e Forza Italia, almeno a Scafati. “Ho rinunciato, insieme al mio partito nel 2013 ad una facile vittoria con il sicuro ottenimento della seconda poltrona a palazzo Meyer perché non ci convinceva, in primis, la mortificazione delle opposizioni a cui veniva negato il confronto democratico nelle partecipate con i ruoli nei Cda e l’eccessivo accentramento del potere da parte del primo cittadino senza la necessaria collegialità nelle decisioni politiche piu’ importanti per la nostra città”. Politicamente schietto, Salvati però sceglie il profilo basso sul piano umano.
“Attendo l’esito delle indagini ed auguro sul piano squisitamente personale che le persone coinvolte possano dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati, ma sul piano politico devo chiedere ad Aliberti un passo indietro per poter consentire al centro-destra di recuperare quella credibilità che oggi appare seriamente compromessa”. Un passo indietro che potrebbe aprire alla riunificazione del centrodestra, secondo il capogruppo Fdi. “E’ ancora possibile rifondare un centro destra nelle prossime amministrative attorno ad una personalità integerrima (anche della società civile) il cui nome può essere indicato ancora da Forza Italia, che sia distante nelle metodiche politiche e gestionali dalla famiglia Aliberti e che sia condivisa dalla comunità di FdI che non ha mai rotto con le sue radici di centro-destra serio, rigoroso e garante della legalità”. Sulla stessa scia anche il collega di banco Mario Santocchio, secondo il quale il passo indietro di Aliberti: “toglierebbe la città da questa immagine negativa e nel contempo dare a lui più tempo per difendersi”.