Scafati. Dalla maggioranza si smarcano Carotenuto e Barchiesi: "Politica finita in Tribunale" - Le Cronache
scafati Attualità Provincia Agro Nocerino Sarnese

Scafati. Dalla maggioranza si smarcano Carotenuto e Barchiesi: “Politica finita in Tribunale”

Scafati. Dalla maggioranza si smarcano Carotenuto e Barchiesi: “Politica finita in Tribunale”

Di Adriano Falanga

“Da questo momento, nell’immediatezza, saremo presenti e propositivi solo nella direzione da noi indicata, nella speranza che si ricomponga presto un quadro politico istituzionale che possa garantire il traghettamento alle prossime elezioni amministrative”. Finisce così la nota stampa dei consiglieri di maggioranza Alfonso Carotenuto e Roberto Barchiesi, notoriamente contrari alla decadenza del primo cittadino. Hanno voluto metterlo nero su bianco, onde evitare indecorosi appellativi che in certe situazioni la politica sa esprimere bene e con facilità. Non vogliono passare per “traditori”, ma a loro questo scontro istituzionale nato attorno alla volontà di Pasquale Aliberti di rimettersi in gioco anzitempo per il terzo mandato, non va proprio giù. “La disgustosa immagine offerta nell’ultimo consiglio comunale, che ha sancito l’apice della volgarità e della cattiva educazione, invita ad una serie riflessione chi, come noi, ha un’altra concezione dell’impegno politico”. Insomma, i due alibertiani prendono le distanze dal teatrino di martedi 1 dicembre. “Senza voler entrare nel merito delle questioni – continua la nota – ci pare che l’ingorgo istituzionale che si è creato tra presidente del consiglio comunale e l’amministrazione abbia determinato una paralisi amministrativa e ricorrenti dubbi di legittimità su ogni singola delibera, che spesso ingenera in qualche consigliere il serio dubbio anche sul contenuto stesso del deliberato”. Non si parla mai di decadenza, ma è palese il riferimento, soprattutto quando si legge ancora: “Siamo convinti che gli ultimi deliberati e quelli prossimi a venire avranno il loro definitivo epilogo nelle aule di Tribunale, laddove mai avremmo voluto si trasferisse la politica”. Si smarca però Pasquale De Quattro, che non ha sottoscritto la missiva, seppur resta ancora indeciso sulla partecipazione al consiglio del prossimo 9 dicembre.