Di Adriano Falanga
“Più che di redistribuzione di deleghe bisogna parlare di ritiro delle deleghe – così Mario Santocchio – il perché’ della promozione di Acanfora all’Urbanistica non trova altra motivazione che nella comparenza con la famiglia Aliberti. Questo Sindaco continua a violare la legge sulle quote di genere che lui rispetta solo per la sua famiglia”. Non tardano le osservazioni delle forze di minoranza al nuovo riassetto politico amministrativo voluto da Pasquale Aliberti. “La montagna ha partorito un topolino – così Margherita Rinaldi, segretaria Pd – Dopo aver fallito ogni tentativo inerente la decadenza prima e la sfiducia poi, il sindaco non è riuscito neppure a realizzare quell’ azzeramento dei vertici delle partecipate e della Giunta, da lui più volte preannunciato, per ripartire con una squadra nuova. Oramai Alberti non è più il leader indiscusso della sua maggioranza, non riesce più a dettare la linea, ne’ ad imporre i suoi nomi. Ne prenda atto, ammetta la sconfitta e si dimetta”. Fa eco il consigliere dello stesso partito, Michele Grimaldi: “Non mi stupisce l’assenza di competenze: Il buonsenso e l’azione politica di questo centrodestra sono due rette parallele che non si sono mai incontrate. Mi pare che l’unico dato rilevante di questa ennesima barzelletta siano le bocciature dell’assessore all’urbanistica e di quello al bilancio, espropriati dalle proprie deleghe: un evidente ammissione di fallimento da parte del Sindaco su due obiettivi che sarebbero stati fondamentali per la Città, il Piano Urbanistico Comunale ed il progetto Più Europa”. Secondo Grimaldi: “ho il timore che la Città sarà chiamata ad assistere nei prossimi mesi a continui dissidi interni a quella che oramai è una ex maggioranza, guidata da un politico a fine carriera come Aliberti e che trova il proprio triste simbolo nelle macerie del Polo Scolastico”.
Anche Marco Cucurachi si chiede il perché della bocciatura di Giancarlo Fele: “se no ha operato bene, ce lo venga a dire in consiglio comunale. Venga a spiegare soprattutto del fallimento politico del Pip, del Puc e del Polo Scolastico”. La rotazione delle deleghe ha “il sapore di bocciatura per alcuni Assessori” secondo Pasquale Vitiello, sodale del Presidente del Consiglio Comunale Pasquale Coppola. “Generalmente le deleghe si tolgono per mancanza di fiducia o per manifesta incapacità gestionale. La prima ipotesi si scarta da sola, visto che alla fine gli assessori restano tutti tali prosegue Vitiello – resta in piedi la manifesta incapacità, cosa che a dire il vero io non ravviso soprattutto per quegli Assessori, Fele e Sicignano, che maggiormente sono stati ridimensionati. L’esperienza la si conquista sul campo, operando con passione e dedizione, ma in un momento particolare per i processi amministrativi in essere non era meglio lasciare le deleghe a chi aveva già maturato esperienza? Non vorrei che alla fine questo “praticantato” lo pagassero i cittadini”. Evidenzia la bocciatura di alcuni assessori anche Scafati In Movimento: “il sindaco cambia assessori che avevano alle spalle anni e anni di esperienza nelle pertinenti deleghe. Non ci può essere altra spiegazione che un obiettivo politico ed è chiaro ormai che gli assessori Fele, Chirico e Sicignano non rientrano nei futuri progetti del primo cittadino.”