
Il Comune di Scafati, attraverso il Sindaco Pasquale Aliberti, prova a difendersi a seguito della nota della Corte dei Conti dalla quale emergerebbe il rischio dissesto. “Rispetto alla Corte dei Conti – sottolinea il Primo Cittadino c’è tanta disinformazione, spesso voluta e anche strumentale. Ho come la percezione che chi in passato ha sognato (e forse ancora oggi sogna) la mia morte politica, desideri anche il dissesto del Comune di Scafati pur di mandarmi a casa”. Per Aliberti, lo scenario risulta meno drammatico di quello previsto dalle opposizioni e non ci sarebbe nessun allarme. Entrando più nello specifico e rispondendo ai punti evidenziati con la matita rossa dall’organismo di controllo contabile sono state fornite le dovute risposte: sulla vendita delle Farmacie Comunali, ad esempio, l’ente ha programmato un percorso preciso per l’acquisizione in gestione e la successiva vendita delle stesse. Sull’Acse, il ripristino dell’accantonamento di circa 300 mila euro a favore della partecipata, verrà garantito a partire dal rendiconto 2023 e dal prossimo relativo al 2024. Effettuata anche la ricostruzione analitica della cassa vincolata aggiornata al 31 dicembre 2024. Per quanto riguarda gli incassi, sono stati incrementati attraverso il recupero dell’evasione tributaria IMU e TARI. Inoltre, dal secondo semestre 2024 l’ente non ha più finanziato spese correnti mediante l’utilizzo di cassa vincolata. Sul fronte dei debiti fuori bilancio, l’ente nel 2024 ha riconosciuto circa 3 milioni e mezzo di debiti di cui 3 milioni relativi agli espropri PIP. Ultimo punto rilevante il disavanzo all’anno 2024 che doveva essere circa meno 16 milioni e invece l’ente chiuderà a meno 14 milioni, quindi oltre le previsioni. “Questi alcuni punti della relazione preparata dai nostri dirigenti. Per cui chi voleva il dissesto del Comune di Scafati…avrà una grande delusione perché in due anni e mezzo abbiamo fatto, invece, un grande miracolo”, ha concluso il sindaco. ma.ri.