Sapri. Una vittoria della gente - Le Cronache Provincia
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Sapri. Una vittoria della gente

Sapri. Una vittoria della gente

Pasquale Scaldaferri

Non è dato sapere se la stampa libera e il giornalismo indipendente, sganciati da lacci e lacciuoli e attenti unicamente a servire i cittadini, con un solo padrone -il popolo- a cui rispondere, abbiano contribuito a un primo, parziale, risultato positivo, inerente alla sospensione dello scellerato provvedimento di chiusura del Punto nascita di Sapri. Certamente una vittoria della gente, concretizzata nell’accoglimento del ricorso di quindici comuni del Distretto Sanitario 71, con cui il Tar della Campania, in composizione monocratica, ha sospeso l’efficacia della deliberazione della giunta regionale presieduta da Vincenzo De Luca, avente ad oggetto “riordino ed efficientamento della rete punti nascita in adeguamento alle prescrizioni dei ministeri della Salute e dell’Economia, disposto secondo l’accordo Stato-Regioni”. I dicasteri guidati da Orazio Schillaci (Fratelli d’Italia) e Giancarlo Giorgetti (Lega), ignorando la collocazione periferica e disagiata del nosocomio delle tre regioni, intendevano cancellare ipso facto Ostetricia e Ginecologia -depotenziando l’ospedale di Sapri- e privilegiando la frigida aritmetica dei 500 parti. Parametri aberranti, che potrebbero essere definitivamente disapplicati in sede di giudizio di merito dopo la sospensiva vergata dal presidente Vincenzo Salamone che, contestualmente, ha fissato per la trattazione collegiale la camera di consiglio nella giornata di mercoledì 5 novembre. Un respiro di sollievo -ancorché tenue- e tre settimane di attesa per scrivere finalmente la parola fine sullo sciagurato parto (ironia della sorte) dettato da ottusi burocrati e politici strabici. Il deliberato del giudice amministrativo restituisce ottimismo e speranza alle popolazioni del golfo di Policastro. Un congruo obiettivo che avrebbe potuto essere conseguito con largo anticipo se il Comitato civico -a cui va tuttavia il merito di aver fatto da apripista alla battaglia- non si fosse lasciato irretire dalle piroette di sindaci-fumettisti, non secondando, viceversa gli appelli e i suggerimenti di un tecnico della materia, l’avvocato Franco Maldonato, già nella primavera scorsa facitore dell’unica strada da percorrere per evitare la cessazione dell’attività: impugnare autonomamente il provvedimento! Adesso non bisogna abbassare la guardia. La difesa del diritto alla salute è solo al primo step. C’è il passaggio propedeutico del diritto di esistere. E come afferma senza perifrasi Marco Martorano, direttore di Gastroenterologia -altro reparto nel mirino della politica stracciona- costringere gli amministratori ad agire, ma anche pretendere maggiore efficienza della struttura, con un vero controllo democratico, qualitativo e quantitativo, è l’altra bandiera da far garrire al vento del successo. Giubilo anche per le gestanti, le quali assalite dalla legittima ansietà di questi mesi, fino al 5 novembre potranno dare alla luce le rispettive creature nella città di Sapri. Un grande e onesto risarcimento, anche a mondare l’onta del rifiuto ad essere ricevute opposto dal direttore sanitario del presidio dell’ Immacolata, Vincenzo De Paola.