Antonio Manzo
Opere di ripascimento sul lungomare, indaga la procura della Repubblica di Lagonegro. Un milione e 200 mila euro di finanziamento per lavori che sarebbero dovuti essere stati consegnati entro la fine del novembre 2023, ma solo in prossimità di tale data i lavori hanno avuto inizio. È una storia indicativa della gestione amministrativa della capitale del Cilento, da dove partì Carlo Pisacane che ora assiste, oggi, perfino all’annullamento delle minoranze e opposizioni alle quali vengono negati gli amtti amministrativi per approfondire una storia indicativa di presunta disamministratine con corollari sulla gestione del porto. Per legge, i consiglieri comunali hanno libero accesso agli atti ma a Sapri, così come in altri comuni cilentani governati da sindaci affetti da sindrome “napoleonide”, faccio tutto io perché sono stato eletto di cittadini, non è affatto così. Puoi scrivere anche al Prefetto rivendicando un tuo diritto, recentemente consacrato da una esemplare pronuncia del Consiglio di Stato, nel più ampio contesto della tutela del diritto di difesa e della trasparenza amministrativa in una vicenda processuale che vedeva coinvolto il ministero della Istruzione. Ai comuni cilentani e “gelosi” delle loro carte, soprattutto quelle sporche che debbono essere opportunamente occultate, la settima sezione del Consiglio di Stato ha ricordato la procedura sistematica e costituzionalmente orientata del diritto all’accesso degli atti amministrativi, smentendo uan sentenza del Tar abruzzese di Avezzano. I comuni e gli enti locali non solo hanno l’obbligo di conservare i documenti ma di fornirli subito nel caso di rihiesta degli atti. Chissà se l’Alta velocità arriverà nel Cilento con questa sentenza dove, come nel caso di Sapri alterano il registro del protocollo comunale per la richiesta di accesso agli atti, che negano o differiscono nel tempo. Ma la storia della inchiesta sul ripascimento del litorale di Sapri, affidata ad investigatori della guardia costiera di Palinuro, è molto ricca di corollari da approfondire. L’appalto, inizialmente, lo vince la Cofem di Rofrano che al comune di Sapri a marzo 2024 scrive al comune che in merito alle opere inizialmente realizzate e “non s’assumano nessuna responsabilità” per lavori che sarebbero stati relizzati, a loro dire, in maniera sommaria su ordini della direzione lavori senza adeguati grafici di progetto sui lavori anti erosone nell’area ex Agip con amianto da rimuovere. Un giovane bagnate nell’estate scorsa rimase ferito a seguito di un chiodo appuntito che era in acqua, proprio dopo i lavori di sbancamento della zona amianto. Ma sono così sprovveduti i tecnici della direzione dei lavori e il responsabile unico del provvedimento? Assolutamente no, perché si dimettono dagli incarichi professionali consegnando la patata bollente all’ingegnere Alberto Ciorciaro, memoria storica e attuale del settore lavori pubblici e urbanistica del comune di Sapri. Lui sa tutto di appalti e realizzazioni dei lavori. Va via la Cofem e arriva Zeta Costruzioni di Casagiove, comune casertano. Sono gli stessi giorni nei quali il comune di Sapri pubblica una manifestazione di interesse per assumere ragionieri al settore finanze. Si presentano 66 candidati al colloquio, ne resterà uno, quello che vincerà. Sarebbe legato alla nuova impresa subentrata per i lavori di ripascimento da un regime di parentela. Così come sarebbe nociva la presenza di Mirko Ferraro, marito del consigliere comunale di Sapri all’opposizione, ferito nella rissa con sangue al porto di Sapri. Lui, nonostante tutto, sarebbe riconosciuto nella sua professionalità dalla impresa Cem di Torre Annunziata, affidataria in concessione dei lavori portuali nonostante presunte irregolarità mai chiarite da AsmeComm. Così come l’appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti alla società General Enterprise di Teggiano che deve avere del comune di Sapri un pagamento di 500 milioni, questione ben nota al sindaco Gentile, al vice sindaco Congiusti e all’ingegnere Corciaro. Ma questa è tutt’altra storia da raccontare.





