di Monica De Santis
Si è chiuso ieri il tavolo Mipaaf con Battistoni e Regillo al quale hanno preso parte anch Alleanza pesca, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Flai Cgil, Fai Cisl e Uilapesca. Il sottosegretario ha annunciato la prossima adozione di un provvedimento ministeriale d’urgenza che offra un sostegno finanziario alle imprese di pesca colpite oltre che dall’emergenza sanitaria anche dalla crescente crisi energetica. L’ipotesi è quella di un’iniezione finanziaria di 20 milioni di euro. Annunciata anche la velocizzazione delle liquidazioni degli indennizzi Covid e la costituzione di un tavolo di confronto Mipaaf, Ministero del lavoro e Ministero dell’Economia e delle Finanze per sciogliere gli altri nodi sul tavolo, a cominciare dal completamento della riforma degli ammortizzatori sociali. Da ultimo la stessa Commissione europea ha chiesto agli Stati membri, quindi anche all’Italia, di indicare l’impatto che i recenti accadimenti stanno producendo sul settore, evidentemente nell’ottica di adottare strumenti d’emergenza in grado di alleviare le difficoltà enormi che sta vivendo il settore. Siamo in contatto con le organizzazioni della pesca d’Europa per monitorare gli effetti di una crisi globale che rischia di cambiare una volta per tutte il volto di molte delle nostre marinerie. “Chiediamo ogni sforzo possibile al governo per sostenere un settore strategico per la filiera alimentare – concludono le sigle datoriali e sindacali – e intervenire tempestivamente per sostenere le imprese e i lavoratori”. Ma intanto il comparto pesca continua a soffrire a causa dell’aumento del gpl e se non si trovano soluzioni immediate, per il prossimo 19 marzo si prevede uno sciopero nazionale. A Salerno la situazione non è diversa dalle altre città italiane. Da giorni la maggioranza dei pescatori non esce in mare perchè tra costi del carburante e vendita del prodotto il guadagno per loro è pari a zero, nel migliore dei casi. A confermarlo Salvatore Fiorillo, pescatore da generazioni, facente parte di una cooperativa di pescatori associati a Coldiretti Impresa Pesca Salerno… “Quello che stiamo chiedendo è una revisione del prezzo del carburante. Purtroppo a queste condizioni a mare non si può più andare. Il 50% del pescato viene assorbito dal costo del gasolio, poi ci sono le spese per mantenere l’equipaggio, le tasse e la manutenzione delle imbarcazioni a questo punto ci conviene stare fermi”. Fiorillo spiega che dal momento dell’aumento del gasolio, almeno qui a Salerno, buona parte dei pescatori non stanno uscendo, spiegando anche che il pesce che si trova al banco pescheria… “il 60/70% di quello che si trova in vendita è d’importazione, il rimanente è un prodotto nostro, di quelle flotte, sia della piccola pesca che della pesca a strascico che ancora escono. va comunque detto, che indipendentemente dalla situazione che stiamo vivendo oggi, il prodotto nostro era già diminuito a causa della diminuzione del numero di imbarcazioni che escono per la pesca. E’ un lavoro duro e che richiede molti sacrifici, ed è difficile trovare qualcuno che ancora oggi voglia farlo”. Dunque quella che stanno vivendo i pescatori salernitani e non solo non è di certo una situazione facile… “Bisogna tenere presente che un tipo di barca a strascico consuma dai 300 ai 600 litri di gasolio al giorno. Noi con tutte le agevolazioni lo paghiamo un euro e 20 centesimi al litro. Ci vogliono 6/700 euro solo di gasolio per poter uscire. Ma il pescato non arriva a queste cifre, non riusciamo a rientrare nelle spese. La convenienza in questo momento per noi è stare fermi, per il consumatore purtroppo questo vuol dire che a breve aumenterà il prezzo del prodotto. Insomma il pesce fresco se prima era il mangiare dei poveri ora è diventato il mangiare dei ricchi o lo sta diventando. Poi bisogna tener presente anche un’altra cosa, che i prezzi che si vedono in pescheria non corrispondono ai nostri prezzi, noi vendiamo il prodotto a meno della metà di quello che viene venduto al cliente finale. Ecco perchè al momento non abbiamo altre soluzioni, nonostante abbiamo cercato di differenziare il nostro lavoro, perchè solo con la pesca non possiamo andare avanti. Ecco perchè abbiamo creato alcuni anni fa una struttura di vendita diretta con annesso ristorante “Miglio Zero” al molo Masuccio Salernitano, e per quest’estate ci stiamo organizzando con il noleggio delle barche per invogliare le persone a vedere com’è la vita del pescatore. Ma questi sono solo paliativi, noi siamo pescatori e vogliamo stare a mare, non fare altro”.