Il 22 settembre alle 9.30 il consiglio comunale di Salerno è convocato con sette punti all’ordine del giorno. Per sabato 19, invece, è fissato il vertice di maggioranza per serrare le fila in vista dell’assemblea che dovrà dare il via libera al bilancio di previsione e al piano triennale delle opere pubbliche. Ma la riunione di maggioranza avrà un carattere prettamente politico, oltre che tecnico, volto ad evitare frizioni e sfilacciamenti della coalizione già turbata dal mancato rimpasto di giunta in seguito alle dimissioni degli assessori-consiglieri regionali Maraio, Cascone e Picarone. Non è escluso, sentire i bene informati, che al vertice possa fare un blitz anche Vincenzo De Luca, che Salerno non l’ha mai persa di vista nonostante l’incarico di presidente della Regione Campania.
Sotto il profilo squisitamente tecnico, il consiglio comunale farà un giro di riscaldamento con interrogazioni ed interpellanze che vedranno come al solito protagonista soprattutto l’opposizione e poi si tufferà nell’analisi e nel voto sui servizi a domanda individuale, gratuiti e da inserire nel quadro economico e finanziario del prossimo anno. Poi il punto 4 sulla quantità ed il prezzo di cessione di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie. In questo contesto, dovrebbe discutersi il caso di Via Vinciprova e di piazza Mazzini, aree da mettere all’asta e su cui maturano diritti edificatori consistenti.
Legato a questo argomento è il piano delle alienazioni, già deliberato dalla giunta comunale a giugno e che ricomprende tutti quegli immobili rimasti invenduti e da mettere nuovamente all’asta con bando pubblico. Al punto 6 è in agenda un rapido passaggio sul piano triennale delle opere pubbliche e poi il gran finale con il dibattito ed il voto sul bilancio di previsione, con il pacchetto di entrate previste dalla tassazione locale (fra Tasi, Tari, Imu, Tosap, tassa di soggiorno e lotta all’evasione parliamo di quasi 100 milioni).