Salerno, Bilancio di previzione. Quanti errori - Le Cronache Salerno

di Alfonso Malangone* Il Documento Unico di Programmazione-DUP, approvato dalla Giunta in data 28/02 e da deliberare nel Consiglio del 26 prossimo, è stato rettificato per sostituire alcuni elementi tabellari viziati da una errata rilevazione di alcuni dati del 2023 (fonte: DGC n. 75 del 14/03). Nulla di particolarmente grave, in verità, per un semplice motivo: il DUP è un contenitore di informazioni volto esclusivamente ad ispirare l‘elaborazione del Bilancio di Previsione e, purtroppo, appartiene alla categoria di quei documenti che, detto realisticamente, interessano ‘né punto né poco’ ai cittadini. Peraltro, la sua funzione è stata anche svilita dalla introduzione del PIAO-Piano Integrato di Attività e Organizzazione che può offrire, forse, una informazione più trasparente sull’attività da svolgere e sui servizi da offrire. Ma, per approvare questo, ci vuole ancora del tempo. In ogni caso, sono entrambi strumenti della programmazione e, in quanto tali, dotati di un livello di affidabilità direttamente proporzionale al rigore delle metodologie utilizzate per l’attività di previsione. L’esame del nuovo documento consente di rilevare, in particolare, la modifica della tabella relativa al riepilogo delle Entrate Correnti dello scorso anno (fonte: DUP, pag. 23). In verità, i valori di quella precedente erano davvero ‘fuori linea’, al punto da indurre ad esprimere, in una riflessione pubblicata due settimane fa, una forte apprensione sul rispetto del piano di riequilibrio imposto dal contratto sottoscritto con il Governo per il decreto Aiuti. Chissà, può essere che la correzione sia stata indotta proprio da quella osservazione. Ora, per fortuna, sappiamo che quei ‘numeri’ non erano reali, ma frutto di una errata trasposizione dei valori contabili. Bene. Peccato, però, che la nuova tabella non sia comunque in grado di dare più tranquillità. Per comprenderne il motivo, è necessario chiarire la portata della sua informazione. Come è stato riferito in altri commenti, la quantificazione delle Entrate e delle Uscite nel Bilancio di Previsione viene sottoposta a più verifiche nel corso dell’anno, la prima entro il 31 Luglio, scadenza essenziale il cui mancato rispetto produce le stesse conseguenze della omessa approvazione del Bilancio e lo scioglimento del Consiglio Comunale (fonte: art. 193 TUEL). In quella sede, definita di “Assestamento”, deve essere preliminarmente verificata la presenza degli equilibri generali disposti dalla Legge per procedere, poi, al controllo dell’adeguatezza degli accantonamenti ai fondi rischi e di tutte le voci contabili per dar corso a eventuali rettifiche compensative. Procedure diverse, rispetto a questa, sono quelle di “Accertamento” delle Entrate e di “Impegno” delle Spese che consentono di definire le relative grandezze in termini puntuali. Nel caso delle Entrate, il settore più rilevante ai fini degli equilibri, se la previsione del Bilancio è stata rigorosa, tra i valori “Assestati” e quelli “Accertati” non debbono emergere significativi scostamenti. Diversamente, si avrebbe la prova di una previsione di vera fantasia. Adesso, con la nuova tabella, sappiamo che nel 2023 le Entrate dei primi tre titoli, quelle che consentono di pagare le spese correnti e gli interessi sui debiti, erano state previste pari a € 229,6milioni, erano state assestate per € 234,4milioni e accertate per € 210,1milioni, all’ 89,6%. In verità, la differenza di € 24milioni, mica noccioline, non sarebbe proprio ininfluente ai fini di un giudizio sull’attendibilità della previsione. C’è di più. Gli incassi effettivi sono dichiarati pari a € 136,8milioni, cioè appena il 58,3% dell’assestamento e il 65,1% dell’accertamento. In sostanza, se i ‘numeri’ della tabella nel DUP originario erano un vero disastro, questi non possono davvero ritenersi rassicuranti. Anche perché entro il 31/12 si doveva ripianare la rata di rientro del Disavanzo di ben € 18,6milioni e, purtroppo, a fine 2022, il totale delle Entrate pari a € 131,5milioni, cioè € 5,3milioni in meno, non consentì di onorare pienamente l’impegno che era di soli € 7,6milioni, mancando crediti per € 9,7milioni (fonte: Revisori). L’interesse su questo argomento è motivato dal tenore dell’art. 4/c del contratto Aiuti che impegna l’Ente a recuperare con maggiori imposizioni le quote rimaste scoperte. E’ noto che lo scorso anno, per la mancata riscossione del “Diritto di Imbarco” fu necessario elevare in corso d’anno l’addizionale Irpef da 0,90% a 0,95%. Quest’anno è già salita all’1,1%. Per sapere come finirà, si deve aspettare la delibera del Consuntivo, entro il 30/04 prossimo. Comunque sia, è indubbio che la rettifica apportata al DUP sia meritevole di ogni apprezzamento, anche se ininfluente sul suo livello informativo considerato che pochi ne approfondiscono il contenuto, ammesso pure che sia letto. Peraltro, gli errori ‘veniali’ sono presenti in molte pubblicazioni. Magari anche in questo commento. Chissà. E, comunque, le critiche sono sempre bene accette. Per queste ultime considerazioni, la precisazione dell’Ente potrebbe pure essere interpretata come prova della volontà di diradare i motivi di ‘più preoccupanti preoccupazioni’. E’ una sensibilità che rincuora quei cittadini che considerano il ‘palazzo’ come la Casa di tutti e come centro degli interessi della Comunità, ma non aiuta ad accrescere la fiducia nel futuro, visto che per il 2024 l’Ente ha quantificato in € 242,9milioni le Entrate dei primi tre titoli. Facendo un rapido confronto con il 2023, se fossero cifre reali, si potrebbe piangere già da ora per il peso della futura imposizione. Se, invece, fossero state ‘maggiorate’, una domanda sarebbe lecita: “per favore, qual è il motivo che spinge a costruire un quadro forzatamente equilibrato per chiedere ai cittadini, poi, di coprire i vuoti”? Così, non può essere la tabella ‘sistemata’ a dare credibilità alla previsione, né può una qualsiasi altra tabella ‘sistemata’ evitare che la Città paghi fino in fondo il prezzo di una programmazione che non ha creato le condizioni ‘giuste’ per realizzare un progetto ‘giusto’. Errare è umano. Per favore, non è il caso di perseverare. *Ali per la Città