Salerno. A Fuorni carenza di agenti - Le Cronache Salerno
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Salerno. A Fuorni carenza di agenti

Salerno. A Fuorni carenza di agenti

Erika Noschese

Dopo la significativa esperienza dello scorso anno, l’Associazione Italiana Giovani Avvocati ha rinnovato il suo impegno per i diritti dei detenuti e le condizioni carcerarie, intraprendendo una nuova tornata di visite negli istituti penitenziari italiani nella settimana che precede la Pasqua. Tra le 76 strutture oggetto di sopralluogo, distribuite su tutto il territorio nazionale e con almeno un carcere per ogni regione, figura anche la casa circondariale di Fuorni, a Salerno. L’iniziativa si è svolta da lunedì 14 a venerdì 18 aprile, e ha visto delegazioni di giovani avvocati accedere sia a istituti per adulti che per minorenni. Come sottolineato dal presidente Aiga, l’avvocato Carlo Foglieni, questa nuova campagna di visite ha rappresentato un’opportunità cruciale per “valutare l’evoluzione dello stato dell’arte delle strutture penitenziarie a circa un anno di distanza dai precedenti accessi”. Ma l’impegno di Aiga non si ferma alla mera osservazione. Durante le visite, infatti, è stato consegnato alle direzioni di tutte le carceri un dettagliato progetto di riforma elaborato dall’associazione, insieme alle progettualità in cantiere con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), che ha concesso le necessarie autorizzazioni. L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato, evidenziare l’approccio propositivo dell’Aiga su una tematica di costante emergenza e, dall’altro, raccogliere le preziose testimonianze di chi quotidianamente opera all’interno del sistema penitenziario. L’avvocato Mario Aiezza, rappresentante Nazionale ONAC (Osservatorio Nazionale Aiga sulle Carceri), ha aggiunto un’ulteriore chiave di lettura all’iniziativa, evidenziando come essa rappresenti anche un’occasione per “portare all’interno delle strutture penitenziarie un calore umano di cui si ha ancor più bisogno nel periodo delle festività”. Un gesto concreto di vicinanza rivolto non solo ai detenuti, ma anche al personale amministrativo, sanitario e al corpo della polizia penitenziaria, a testimonianza dell’impegno della giovane avvocatura nel “ridare dignità alla detenzione e, più ampiamente, migliorare la vivibilità delle carceri”. Ulteriori conferme ci arrivano dal presidente provinciale dell’Aiga di Salerno, l’avvocato Ugo Bisogno, e dal referente provinciale dell’Onac di Salerno, l’avvocato Andrea Annunziata. Il tema delle carceri è delicato, richiede costanti attenzioni da parte di ogni settore direttamente e indirettamente coinvolto. Bisogno: «Tema molto caro ad Aiga, intesa come associazione nazionale e non solo locale. Questa iniziativa, l’accesso pasquale nelle carceri, si ripete ogni anno, ultimamente. L’Aiga ha costituito un osservatorio, nazionale, sulle carceri, l’Onac, rappresentato a livello nazionale da Mario Aiezza, di Foggia. Tramite l’osservatorio, l’associazione cerca di essere presente sul diritto penitenziale e come interlocutore, a livello nazionale, nel momento in cui avvia le fasi di dialogo col Ministero della giustizia. L’Aiga parte dal famoso brocardo per cui “la civiltà di un Paese si misura dalle condizioni delle sue carceri”. Riuscire ad entrare negli istituti penitenziari è un successo, perché consente alle associazioni, agli avvocati e ai cittadini di poter vedere da vicino cosa accade al loro interno». I problemi non sono pochi. Bisogno: «Non dobbiamo stare qui a dircelo, i problemi sono sempre gli stessi: sovraffollamento, gestione degli istituti, temi ricorrenti su tutto il territorio nazionale. Per questo l’associazione prova ad organizzare iniziative, con l’accesso nelle carceri o, ad esempio, dando una mano alle associazioni dei soggetti detenuti per la vendita di beni creati dai detenuti. Ogni anno si cerca di far capire a questo mondo che non è abbandonato a sé stesso. L’avvocato Andrea Annunziata, referente provinciale per l’Onac, ha gestito direttamente l’accesso: ha coordinato in prima persona, con il coordinatore regionale, gli accessi previsti al carcere di Fuorni tramite il Dap e tramite la collega Elvira Rispoli di Santa Maria Capua Vetere, ed è colui che ha gestito tutti i rapporti anche con il penitenziario». Cosa è emerso dal sopralluogo? Annunziata: «Partiamo da un dato. L’osservatorio esiste dal 2022 e, in questi anni, ha avuto la possibilità di accedere a diversi istituti con delegazioni dell’Aiga. La visita di quest’anno è stata particolarmente interessante perché già avevamo fatto un accesso a Fuorni 2 anni fa, nel 2023, a ridosso della Pasqua. Quindi è stata la prima occasione in cui abbiamo fatto un confronto. Le difficoltà di due anni fa sono rimaste uguali, sostanzialmente. C’è sempre un dato significativo e allarmante sul sovraffollamento, visto che a fronte di una capienza regolamentare di 420 detenuti al momento del nostro accesso in carcere ce n’erano 562. Questo si accompagna anche a un altro dato, altrettanto significativo: una mancanza di organico di polizia penitenziaria, che poi incide sulla vita all’interno del carcere e sulla possibilità di svolgere le attività che la casa circondariale mette a disposizione dei detenuti. Meno personale significa meno possibilità di garantire determinati servizi. In particolare, per la pianta organica che viene stabilita sulla capienza regolamentare, quindi inferiore rispetto all’effettiva presenza, c’è una carenza abbastanza importante in termini di numero di agenti: soprattutto per le misure di commissari, dirigenti e ispettori ci sono carenze importanti. Questo influisce sulla vita dei detenuti che ovviamente, se devono essere accompagnati da un tot di agenti di penitenziaria, venendo a mancare il personale non possono essere portati nelle varie zone per lo svolgimento delle attività previste. Un altro dato che vorrei evidenziare è che, sia due anni fa sia quest’anno, anche se è cambiata la direttrice della casa circondariale, abbiamo registrato un atteggiamento molto fattivo: una volontà di cambiare le cose, di cercare di rendere la detenzione e la pena con finalismo educativo, garantendo numerose attività già attive o in procinto di iniziare. Abbiamo riscontrato, da parte della direttrice e anche da alcuni educatori con cui abbiamo parlato, una grande apertura e una grande voglia di fare, cercando di aiutare i detenuti in questo percorso di reinserimento. C’è una grande voglia di fare qualcosa, al netto delle oggettive difficoltà». Tanto lavoro da fare, ma anche tanta disponibilità. Bisogno: «Come associazione ci teniamo a ringraziare l’istituto di Fuorni per accoglienza e disponibilità. L’approccio è sempre lo stesso: ci poniamo, coi limiti dello scopo della nostra realtà, a disposizione delle istituzioni, per collaborare ed essere portavoce, pronti a garantire un’interlocuzione finalizzata alla creazione di una prospettiva migliore a tutta la colleganza ma soprattutto alla cittadinanza, perché l’avvocato è un difensore degli interessi del cittadino declinati in tutte le forme possibili. Ci poniamo sempre come interlocutori aperti al dialogo. L’ambito penitenziario e carcerario è quello dove, a mio avviso, l’avvocatura ha bisogno di essere più unita e presente: motivo per cui sono in corso dialoghi con l’istituto di Fuorni, per una nuova iniziativa che il carcere dovrebbe organizzare il prossimo 5 maggio, al quale noi saremo presenti non appena sarà definita». Annunziata: «È una sorta di conferenza/tavola rotonda in cui si parlerà sempre dei problemi legati alla situazione dei detenuti nelle carceri, in particolare nel carcere di Salerno. Poi ci sarà uno spunto per riflessioni, modifiche e innovazioni all’ordinamento penitenziario. Tra l’altro l’Aiga ha anche realizzato un progetto di modifica dell’ordinamento penitenziario: cogliendo l’occasione della visita, abbiamo lasciato una copia della proposta di modifica alla direttrice».