Salernitana, Varone: Io, uno dei capitani! - Le Cronache Salernitana
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Salernitana, Varone: Io, uno dei capitani!

Salernitana, Varone: Io, uno dei capitani!

di Marco De Martino

SALERNO – Ivan Varone (nella foto) è arrivato quando la Salernitana era ancora un cantiere aperto. Esperienza, muscoli ed un pizzico di cazzimma, tutte caratteristiche che, nel girone C di serie C servono eccome, e che sono la prerogativa dello scugnizzo trapiantato a Bologna, divenuto già uno dei leader dello spogliatoio granata: “Anche se mi sono trasferito lì quando avevo 11 anni -ha raccontato l’ex Reggiana- mi sento uno scugnizzo. Sono cresciuto in strada col pallone, quando cammino per Salerno e vedo i ragazzini giocare a calcio ricordo la mia infanzia felice. Lo scugnizzo che è in me mi spinge a conquistare le cose giorno dopo giorno ed a non voler perdere neanche quando gioco per strada”. La fascia di capitano è finita sul braccio di Inglese ma questo per Varone non è affatto un problema, anzi: “Roberto è un capitano esemplare. E’ prima di tutto un ragazzo fantastico, si fa capire con i gesti. Del giocatore non parlo neanche perchè parla la sua carriera. In questo gruppo però ci sono tanti capitani. Io sono dell’idea che non ci sia bisogno della fascia per esserlo, tanti devono dare l’esempio ed io mi sento uno di questi per esperienza e perchè in passato lo sono stato e so cosa significa esserlo. Come me ce ne sono tanti altri che hanno esperienza avendo giocato tanti anni in questa ed in categorie più importanti”. Un girone, quello meridionale, che è una sorta di serie B2: “A livello di blasone il girone C non è secondo -ha affermato Varone- nemmeno alla serie B. Salernitana, Benevento, Catania, squadre così in serie B non ce ne sono tante. Inoltre, come hanno dimostrato l’anno scorso il Cerignola ed anche il Monopoli, ci sono tante altre squadre insidiose che ci daranno filo da torcere e giocheranno alla morte. Senza dimenticare il Casarano, l’Atalanta, tutte squadre che giocano da tempo insieme”. Un campionato che è iniziato, per la Salernitana, nel migliore dei modi con due vittorie in altrettante partite. Un trend positivo spezzato da una sosta che però, come ha spiegato Varone, è arrivata provvidenziale: “Quando vinci vuoi sempre continuare ma la sosta l’abbiamo vissuta bene. Questa settimana abbiamo lavorato sia sotto il profilo atletico che tattico. Stiamo lavorando forte, adesso la gamba inizia a girare. Come ha detto anche il mister, siamo un gruppo dalla stazza importante, io per primo, ma adesso la condizione sta migliorando e già a Cosenza si è visto. Stiamo andando veramente a mille durante gli allenamenti, è una cosa molto positiva e sono convinto che ci faremo trovare pronti alla ripresa”. Sei punti arrivati in maniera sporca: “In serie C -ha puntualizzato il centrocampista- il calcio spettacolare si vede poco, anche a Cosenza il terreno di gioco era ridotto malissimo, si faceva fatica a controllare la palla perchè rimbalzava in maniera irregolare. L’importante è che ci sia voglia di vincere e di lottare su ogni pallone anche perchè la gente vuole che buttiamo in porta il pallone, conta quello”. Varone non vede l’ora di giocare, finalmente, al cospetto del pubblico dell’Arechi: “Ho giocato tante volte da avversario qui e so che cos’è Salerno, infatti ho i brividi solo a pensare all’esordio. Sono uno che è abituato sempre a dare tutto e quindi non vedo l’ora di vedere la gente e portarla dalla nostra parte perchè abbiamo bisogno di loro. Le prime due partite che abbiamo giocato in casa è stato desolante. Sto aspettando i tifosi anche per cantare i cori che ho imparato. Quando visualizzo la prossima partita immagino già lo stadio pieno, la gente che ci sta vicino e non vedo l’ora che arrivi quel momento”. Spesso si è detto che la pressione della piazza granata è difficile da assorbire: “Quando chiama la Salernitana sai già dove vieni a giocare. Quando sei qua -ha spiegato Varone-c’è bisogno di sapere dove sei, di avere la responsabilità perchè rappresenti un popolo straordinario. Vedevo lo stadio pieno in serie A, in serie B, ricordo ancora l’ultima partita contro la Sampdoria. Sai che vieni a giocare non in una piazza qualunque e l’obiettivo è far tornare il sorriso a questa gente perchè viene da due anni in cui le cose non sono andate come dovevano. Abbiamo davvero la speranza di realizzare qualcosa di importante per la Salernitana”. Varone è uno dei mattatori dello spogliatoio, un po’ come lo fu Claudio Grimaudo trent’anni fa: “Sono un po’ ‘stupido’ nello spogliatoio -ha ironizzato il centrocampista- nel senso che mi piace scherzare. Andiamo veramente d’accordo con tutti, può sembrare banale ma è davvero così. Veramente si sta bene, si sta creando un bel legame, siamo andati a cena per integrare anche i nuovi. Li aiutiamo ma anche loro si stanno mettendo a disposizione, sta nascendo un bel gruppo. Sono contento e vengo al campo davvero con il sorriso”. Un gruppo che conta tanti elementi di spicco in mediana, concorrenza in più per Varone che, però, non si preoccupa: “Siamo la Salernitana ed è giusto che ci sia concorrenza, un fattore che serve ad alzare il livello. Dobbiamo vincere e quindi ben venga, per me non ci sono problemi visto che il bene primario è la Salernitana”. Parole e musica di Ivan Varone.