di Marco De Martino
SALERNO – Finalmente è finita. La Salernitana conclude il proprio cammino in serie A con 17 punti, bottino più basso nella storia del massimo campionato da quando c’è il format a 20 squadre. Un calvario iniziato a settembre, subito dopo la fine del mercato estivo che coincise con lo scoppio del caso Dia che ha poi innescato un effetto domino inarrestabile, e che si è concluso ieri sera a San Siro con il rocambolesco pareggio per 3-3 contro il Milan. Una partita che è servita ai rossoneri per celebrare e salutare tre icone come Olivier Giroud, Simon Kjaer e Stefano Pioli con quest’ultimo che, ironia della sorte, ha passato la mano proprio affrontando la società che l’ha lanciato, venti anni fa, nel calcio che conta. Un saluto amaro visto l’epilogo del match, ripreso clamorosamente nei minuti finali dai granata grazie a Sambia ed alla doppietta di Simy. Minuti finali che in questa stagione sono costati alla Salernitana punti pesanti in tante gare cruciali, come ad esempio contro il Napoli al Maradona e la Juve all’Arechi, che hanno di fatto segnato in senso negativo la stagione. Quattro allenatori cambiati, ma sarebbe bastato dare ascolto al primo, Paulo Sousa, che aveva suonato il campanello d’allarme ben prima che il campionato iniziasse. Segnali ignorati dall’ex direttore sportivo Morgan De Sanctis, anche lui passato attraverso il tritacarne di questo campionato, e soprattutto dal presidente Danilo Iervolino. Il patron ne ha avute per tutti, giornalisti, tifosi, calciatori, allenatori e dirigenti, non riuscendo mai a fare la cosa più semplice, analizzare il proprio operato e fare tesoro degli errori commessi già nella sua seconda stagione da presidente della Salernitana. A gennaio aa provato a mettere la classica toppa affidandosi ad un Walter Sabatini stoico, commovente ma che non aveva più la forza di affrontare una battaglia ancor più difficile di quella affrontata e vinta meravigliosamente due stagioni fa. Il mercato di gennaio si è rivelato un rimedio peggiore del male visto che nel 2024 la Salernitana non ha mai vinto e che, dopo la chiusura delle liste invernali, è riuscita a racimolare solamente 5 punti. Una disfatta su tutti i fronti, insomma. Dopo ogni cataclisma, però, inizia la ricostruzione ed è questo che Iervolino deve fare. Ricostruire. Facendo, stavolta, tesoro degli errori commessi perchè sbagliare è umano ma perserverare sarebbe diabolico.
LA CRONACA Per quanto riguarda il match, tutto sembrava apparecchiato per fornire il miglior congedo possibile a Giroud, Kjaer e Pioli. Pronti, via e Leao ed il francese portano subito il Diavolo sul doppio vantaggio. Theo fa tris ma il Var annulla, così nella ripresa tutti si aspettano la passerella finale per i rossoneri ed invece ecco scatenarsi chi non t’aspetti, ovvero Sambia e soprattutto Simy che, dopo aver accorciato sull’1-2, riescono, in un finale incredibile, a pareggiare i conti addirittura dopo che Calabria aveva ristabilito il doppio vantaggio milanista a meno di 15’ dalla fine. 3-3 e stagione finita. Finalmente.