enzo sica
Un anno fa, di questi tempi, si respirava un’aria diversa in città con la Salernitana che aveva già raggiunto con quattro giornate di anticipo la tanto agognata salvezza con Sousa in panchina e avrebbe iniziato, dal mese di agosto, la sua terza stagione consecutiva nella massima serie con il ritiro estivo: Come sembra, anzi è lontano quel periodo con i granata in serie B da almeno due mesi, un campionato disputato che è stato tra i peggiori della ultracentenaria storia di questa gloriosa società, tante incognite e nubi dense che ci sono all’orizzonte. Insomma quello che nessuno si sarebbe aspettato o ipotizzato anche perchè con pochi ritocchi in alcuni reparti si poteva davvero fare molto meglio con tante belle prospettive e la voglia di questa eccezionale tifoseria di continuare questo bel percorso nella massima serie iniziato ma, purtroppo, conclusosi nel peggior modo possibile.
Si può retrocedere, si dice, è tutto nella logica delle cose ma quando ci sono numeri negativi da brividi che la stagione ti propone, ti viene davvero voglia, ovviamente, di cambiare subito registro con la speranza che nel prossimo torneo cadetto, con una bella programmazione iniziale si possa avere (e ritrovare) quello spirito giusto per emergere da queste macerie.
Nel frattempo ci sono ancora tre partite da giocare, tre incontri inutili, che non servono a niente, a cominciare da quello di oggi pomeriggio all’Allianz Stadium di Torino contro la terza forza del campionato, quella Juventus che ha aspirazioni di Champions League e che, ovviamente, non vuole perdere di vista la terza piazza cercando di ricacciare indietro il Bologna di Thiago Motta che la pressa a pochi punti. Dunque una partita difficile ancora una volta per la Salernitana che, va ricordato, non ha mai vinto nel 2024 perdendo ben 24 volte su 35 incontri. Uno score da <brividi> che la dice lunga su come sia stato approcciato la stagione in corso e come è continuata con ben quattro allenatori che si sono alternati al capezzale di questa malata che, crediamo, con pochi accorgimenti poteva davvero giocarsela fino al termine della stagione con quelle sei, sette squadre che sono alla sua portata.
Acqua passata, giriamo pagina, cerchiamo nelle ultime tre partite tra oggi pomeriggio (fischio d’inizio ore 18) contro la Juventus e le ultime due contro il Verona all’Arechi lunedì prossimo e il Milan a San Siro di migliorare questa classifica che con soli quindici punti (solo tre punti conquistati da gennaio ad oggi, clamoroso davvero…) ci pone tra le squadre europee che hanno messo da parte pochissimi punti.
La squadra, comunque, con Stefano Colantuono in panchina ha riacquistato una propria identità (almeno così è sembrato) anche se c’è da dire che non arrivano punti. Uno solo conquistato contro il Sassuolo all’Arechi qualche settimana fa la dice lunga su come il finale di stagione, almeno per l’orgoglio, vada migliorato, visto che la tifoseria granata è tra le più calde ed orgogliosa dei propri colori granata.
Dunque un piccolo sforzo negli ultimi 270 minuti, poi si cercherà di pensare immediatamente al futuro con Danilo Iervolino che sembra intenzionato a rimanere al timone a meno che non vadano avanti le trattative che potrebbero far cambiare proprietà.
Staremo a vedere nel frattempo Colantuono oggi pomeriggio nella tana della Juventus di Allegri cercherà di mandare in campo una Salernitana che recupererà Pierozzi dopo la squalifica di un turno ma non potrà disporre di Antonio Candreva, di Maggiore e Bradaric. In dubbio anche la presenza di Kastanos ma punterà su Tchaouna e Vignato dietro la punta Jkwuemesi in attacco sperando che l’attaccante francese possa ripetersi con una bella prestazione anche in casa bianconera. Fiorillo tra i pali, Fazio e Pirola in difesa con Pierozzi, Coulibaly con Basic, Sambia, Basic e l’esordio di Sfait dal primo minuto di gioco.
La mentalità giusta si aspetta Colantuono dalla sua squadra anche perchè ci saranno tifosi granata del nord e centro Italia che assisteranno alla gara di oggi augurandosi che, finalmente, possa essere rotto l’incantesimo di portare a casa un risultato positivo e la prestazione possa essere soddisfacente.