di Fabio Setta
Com’è triste Venezia. Triste e grigia come il cielo sopra il Penzo e come la Salernitana di Colantuono che spreca l’opportunità storica di salire al secondo posto in classifica, interrompendo la serie di seri risultati utili consecutivi. Contro un Venezia, risollevato dalla cura Zenga per quanto riguarda l’aspetto difensivo, ma con chiare difficoltà a creare occasioni da gol, a decidere il match è stato un errore di Micai, che ha propiziato il decisivo gol di Domizzi. Dopo l’entusiasmante vittoria contro il Livorno, al di là della differente caratura dell’avversario, era lecito attendersi ben altra Salernitana. La partenza aveva illuso. Buona circolazione di palla e subito due conclusioni pericolose, nel giro di un minuto, prima con Bocalon, poi con Di Gennaro che ha colpito la traversa. Poi, però, piano piano, la squadra di Colantuono si è involuta. La scelta di riproporre Djuric al centro dell’attacco non ha convinto, anche perché l’intesa tra il bosniaco e Bocalon non funziona ancora alla perfezione. Troppo statico l’attacco granata per impensierire la difesa veneta, peraltro ben protetta da Bentivoglio che ha messo in difficoltà il duo granata Di Gennaro-Di Tacchio. Anche una volta subito il gol la Salernitana ha creato ben poco. E a poco sono serviti i cambi di Colantuono nell’intervallo. Subito Odjer per Di Gennaro per problemi fisici. Poi è arrivato il momento dell’esordio del brasiliano André Anderson che si è presentato subito con un buon tiro parato da Vicario e infine Jallow per Djavan Anderson. Con il gambiano Colantuono ha così varato una sorta di 4-4-2 che però non è servito a molto anche perché Jallow ha giocato quei pochi minuti in cui è stato in campo troppo esterno. Al Penzo, però, è stata tutta la Salernitana a non essere al top. Gli impegni ravvicinati, forse anche il troppo entusiasmo, hanno influenzato la squadra che nonostante questa battuta d’arresto resta nelle zone alte della classifica. Per tentare di scalare ulteriori posizioni, c’è bisogno di cambiare marcia, soprattutto in trasferta, giocando in maniera anche più propositiva. Sarà stato solo un episodio, ma com’è triste Venezia.