Sal Da Vinci: ai giovani, basta smartphone / VIDEO - Le Cronache Salerno
Salerno

Sal Da Vinci: ai giovani, basta smartphone / VIDEO

Sal Da Vinci: ai giovani, basta smartphone / VIDEO

di Erika Noschese

Immaginate un palco essenziale, quasi un foglio bianco, dove l’unico focus è un pianoforte con un computer e un grande schermo. Sal Da Vinci, con la sua maestria, trasforma questo spazio in un laboratorio creativo, dando vita a storie Instagram che diventano il cuore pulsante dello spettacolo. Ogni storia è un viaggio nella vita di Sal, un racconto intimo e personale che si svela attraverso immagini, video e parole. Mentre Sal crea questi frammenti di vita digitale, condivide con il pubblico aneddoti, emozioni e riflessioni, creando un dialogo autentico e coinvolgente. Prendiamo ad esempio la prima storia, un omaggio al padre. Le foto proiettate sullo schermo diventano lo spunto per racconti inediti, trasformando Instagram in un mezzo per condividere la propria storia in modo originale e non convenzionale. Lo spettacolo si sviluppa su due livelli: la storia pubblica, quella che Sal condivide sui social, e la storia privata, quella che si svela sul palco, ricca di emozioni e dettagli inediti. Il pubblico presente in sala ha il privilegio di assistere al dietro le quinte, al processo creativo che porta alla realizzazione di ogni storia. Ogni racconto è un tema, un capitolo della vita di Sal, accompagnato da video, foto, testi e, naturalmente, dalla sua musica. Il rapporto con il padre, gli incontri con figure chiave come Pino Daniele e Roberto De Simone, gli esordi, il successo, i figli, Napoli, il terremoto, l’incontro con Mattone per “Scugnizzi”: dieci storie che si intrecciano, dieci frammenti di vita che meritano di essere raccontati. Questo spettacolo è un’occasione unica per scoprire un Sal Da Vinci inedito, intimo, un artista che si mette a nudo, che esplora le profondità della sua anima attraverso la musica e i colori di Napoli. Un viaggio emozionante, quasi una seduta di psicoanalisi, che ci svela un artista capace di sfuggire a ogni etichetta.In occasione dello spettacolo di ieri sera, il Comune di Salerno ha voluto omaggiare Sal Da Vinci con una targa per valorizzare ulteriormente la personalità artistica e umana dell’artista partenopeo. La targa è stata consegnata dalla vicesindaca di Salerno, Paky Memoli: “Lo abbiamo accolto veramente con grande enfasi perché è un grande artista, peraltro ha un background non soltanto come musicista ma anche nelle vesti di attore. Innegabile quanto la sua musica abbia creato innumerevoli emozioni per tante generazioni, soprattutto con la sua ultima canzone, Rossetto e Caffè: è una canzone di amore, di passione nei confronti di una donna. Quindi, ha lanciato un messaggio importante, quello della non violenza, quello di amare una donna, di avere passioni nei confronti di una donna”.Al di là della targa, resta l’uomo e l’artista Sal Da Vinci, che utilizza il suo spettacolo “Sal Da Vinci Stories: #si prega di accendere il cellulare” per lanciare messaggi positivi ai giovani e ai genitori delle nuovissime generazioni: “Noi abbiamo necessariamente il dovere di lanciare dei messaggi positivi per la nuova generazione, che è quella che poi rappresenterà il mondo domani. Che siano dei messaggi realmente positivi, quindi non farsi trasportare troppo perché ci sono molte cose che girano sui social e su tutte le piattaforme presenti su internet che nella realtà potrebbero non esistere. Spesso sono una trappola per giovani che in modo veramente onesto e anche ingenuo vengono trasportati. Noi dobbiamo fare molta attenzione su questo. Quindi non pensare solo al nostro orticello, perché la vita non è così: la vita è un bene così prezioso che la dobbiamo condividere. Per me è come la musica: la vita è una questione di condivisione”. Il problema del distacco dagli smartphone è sicuramente al centro dei racconti inseriti nello spettacolo dell’artista partenopeo, che ammette la difficoltà dei genitori di non saper equilibrare la “vita vera” e la “distrazione” fornita dagli smartphone: “Non è proprio facile spiegare ai giovani quanto sia importante staccarsi dagli smartphone, dedicarsi anima e corpo alla vita vera – ha commentato Sal Da Vinci –. L’errore è anche un pochino nostro che, pur di non sentire il bambino che urla e, quindi, nel semplice tentativo di tenerlo buono, facciamo degli errori, magari fornendo loro il mondo di oggi. Quando siamo nati noi non c’era nulla di tutto ciò, però la nuova generazione è nata proprio con un’appendice che è questa scatola che a volte salva la vita e altre volte può fare dei danni. Essere proiettati dentro a un sistema non fa mai bene, l’eccessivo non ha mai fatto bene a nessuno. Quindi le cose devono essere prese con un dosaggio giusto: è la stessa cosa del bere, del mangiare. La stessa cosa accade quando urli troppo e se ne va via la voce. Prendere le cose con un certo tipo di cautela: non puoi impedire a un ragazzino di stare col telefonino in mano perché ormai il mondo cammina così, però monitorare, fare attenzione e decidere quanto tempo vuoi dedicare a questo mondo e quanto invece a tutto il resto del mondo reale che ti gira intorno, che è molto più importante di uno smartphone”.

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