di Erika Noschese
«Si è andati veramente oltre»: questo il commento del direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona, Vincenzo D’Amato in merito alla vicenda delle sacche di sangue sparite dal reparto di ematologia. Dopo mesi di silenzio imbarazzante, il dg – forte forse della presenza del governatore Vincenzo De Luca – ha provato a chiarire quanto accaduto, minimizzando i fatti. «Non c’è mai stata una sacca di sangue ceduta in maniera non ufficiale, per cui si è andata veramente oltre. A volte le notizie, come dire, non corrispondono alla realtà dei fatti però questa è una grande azienda, a me piacerebbe che noi raccontassimo anche e molto le grandi cose che si fanno e la nostra azienda ce la dobbiamo tenere stretta – ha dichiarato D’Amato – La popolazione deve fidelizzare sempre di più perché queste notizie allontanano i cittadini dall’azienda ospedaliera. Per quanto riguarda il personale stiamo facendo tantissimo. Stiamo cercando di reclutare anche infermieri e Oss, ho letto degli articoli negli ultimi giorni sulle pagine dei giornali, ma noi stiamo lavorando in quel senso; per quanto riguarda gli Oss, c’è una procedura regionale unica tra ieri e domani (martedì e oggi per chi legge, ndr) dovremmo capire quanti ne arriveranno al Ruggi. Per i medici del pronto soccorso è un problema». Il direttore generale del Ruggi ha poi evidenziato il ruolo dell’ospedale: «Siamo il riferimento di tutta la provincia, gli ospedali intorno hanno delle difficoltà, hanno delle carenze e queste carenze poi si riversano sul Ruggi per cui oltre alle difficoltà proprie deve sopperire a un accesso maggiore che deriva dal fatto che siamo tutti in difficoltà, i più grandi e i presidi periferici che dovrebbero costituire una sorta di filtro di tampone – ha aggiunto ancora il numero uno del nosocomio – Ce la faremo anche quest’anno, non mi sento di promettere grandi cose in merito al reclutamento dei medici, però stiamo andando perché noi abbiamo la progettualità importante al Ruggi, cioè i neurologi e i cardiologi arrivano al Ruggi e partecipano alle attività del Pronto Soccorso. Il nostro progetto, che sarà attivato a breve, prevede che i neurologi e i cardiologi continueranno ad essere all’interno del Pronto Soccorso, in maggiore presenza h24, però faranno all’interno dello stesso assistenza ai pazienti che hanno un problema neurologico o cardiologico. Noi stiamo reclutando perché li ritroviamo, adesso abbiamo un concorso di neurologi, abbiamo vari graduatorie di cardiologi e in questo modo cercheremo di sgonfiare il lavoro o di meglio distribuire il lavoro all’interno del Pronto Soccorso tra i diversi dirigenti medici che sono presenti e questo è un progetto che abbiamo condiviso con le unità operative».