S. Egidio. Condannato il boss Trapani - Le Cronache Provincia
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S. Egidio. Condannato il boss Trapani

S. Egidio. Condannato il boss Trapani

Sant’Egidio/Angri. Otto anni e 5 mesi di reclusione per il boss di Sant’Egidio del Monte Albino Ferdinando Trapani: lo ha stabilito la Corte di Cassazione rigettando il ricorso presentato dall’avvocato Paolo Toscano nell’ambito del processo contro gli esponenti della cosca di “Quelli di San Lorenzo” (Zi Maist) di Sant’Egidio del Monte Albino. Confermata quindi la sentenza d’Appello. Il blitz è quello del 2022 quando fu sgominato il clan Iannaco Sorrentino dedito alle estorsioni. L’inchiesta aveva rivelato un giro di presunte estorsioni e minacce soprattutto tra Angri e Sant’Egidio del Monte Albino, con l’imperativo d’assumere amici nei supermercati come in altre attività commerciali. E chi non pagava il pizzo veniva minacciato o doveva subire l’esplosione di un ordigno alle porte della propria azienda. E non solo: gli autotreni portati via ai colossi della distribuzione, il monopolio sul traffico degli stupefacenti in zona, i furti e le rapine. L’accusa a carico di Trapani riguardava avere fatto parte (almeno sino alla primavera del 2019) della associazione di stampo camorristico, dapprima promossa, diretta ed organizzata da Francesco Sorrentino (detto ‘o piccolone assieme a Raffaele Maiorino e Gennaro Alfano, sino alla morte del Sorrentino avvenuta nel dicembre 2017, e successivamente diretta ed organizzata da Luigi Salvatore Galiano (sempre unitamente a Raffaele Maiorino e Gennaro Alfano). Il sodalizio, operante sul territorio di Sant’Egidio del Monte Albino e comuni limitrofi, si avvaleva della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva e la sua forza intimidatrice era rafforzata sia dalla alleanza con altre organizzazioni camorristiche operanti sui territori limitrofi, sia dalla parentela di Galiano con il capo del clan ‘Iannaco-I Zi Maist’ ed era finalizzato, tra l’altro, alla commissione di delitti contro il patrimonio, la persona, l’economia, in materia di armi ed esplosivi e del traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’accusa nello specifico nei confronti di Ferdinando Trapani era di avere partecipato al clan favorendone la logistica, vale a dire ponendo a disposizione del sodalizio la sede della sua società di pulizie ‘Evaristo Global Service’ per riunioni strategiche, prestando i suoi veicoli ai sodali in occasione degli attentati in danno degli esercizi commerciali vittime di estorsione.