di Erika Noschese
Un avvocato penalista per “punire” i dipendenti che assumono “comportamenti penalmente rilevanti”. Potrebbe essere questo l’ultimo atto di Vincenzo D’Amato nel suo ruolo di direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di Salerno. Nei giorni scorsi, D’Amato ha infatti firmato la deliberazione per l’assunzione di un nuovo professionista. Dalla deliberazione è infatti emerso che “l’ufficio procedimenti disciplinari in svariate occasioni ha rilevato problematiche di ordine disciplinare derivanti da comportamenti penalmente rilevanti” ragion per cui ha chiesto il supporto di un avvocato penalista il cui compenso sarà determinato in relazione all’attività effettivamente svolta, con l’applicazione del tariffario minimo. L’azienda ospedaliera universitaria ha messo a disposizione un budget pari a 10mila euro. Un provvedimento, quello approvato dal Dg del Ruggi che ha il sapore della vendetta, forse il tentativo di mettere a tacere voci che in questi mesi provano a raccontare tutto ciò che non va e i provvedimenti poco corretti assunti da alcuni direttori di reparto. Intanto, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è alla ricerca del post D’Amato. Il direttore generale attuale non ha mai nascosto la volontà di andare via e godersi la pensione, soprattutto per tirarsi fuori da dinamiche che stanno mettendo a dura prova il Ruggi. Al momento non vi sono nomi certi ma in pole position vi sarebbe Gennaro Sosto, direttore generale dell’Asl di Salerno che avrebbe già avuto un primo incontro con il presidente De Luca per valutare la sua disponibilità. D’Amato oggi è a tutti gli effetti pensionato: da una delibera dell’azienda sanitaria di Salerno emerge che avrebbe dovuto lasciare il Ruggi il 1 giugno scorso. Richiesta, quella del pensionamento, avanzata proprio dal direttore generale per raggiunti limiti a decorrere dal primo giugno. Ad oltre un mese di distanza nulla è accaduto ma l’addio definitivo al Ruggi sembra ormai imminente e Sosto sarebbe già pronto a capire cosa sta accadendo all’interno dell’azienda ospedaliera universitaria, prendendo in mano dossier interni particolarmente delicati come la vicenda delle sacche di sangue scomparse ma anche la questione delle visite mediche in pronto soccorso a pazienti non fisicamente presenti. Due esempi su tutti ma i problemi per il nuovo direttore generale saranno tanti, fin da subito.