Ruggi, sequestrati cellulari a medici e sindacalisti prima di una riunione - Le Cronache Attualità
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Ruggi, sequestrati cellulari a medici e sindacalisti prima di una riunione

Ruggi, sequestrati cellulari a medici e  sindacalisti prima di una riunione

Al Ruggi d’Aragona di Salerno si torna a discutere di comportamenti controversi. La denuncia arriva da Silvana Annunziata, dirigente sindacale del Fisi Ruggi Salerno, che punta il dito contro una serie di episodi gravi e, soprattutto, contro il silenzio delle istituzioni e del direttore generale Vincenzo D’Amato, ormai prossimo a lasciare l’incarico. Tra i fatti più emblematici, il sequestro dei cellulari a medici e sindacalisti prima di una riunione convocata per discutere del destino professionale di un dipendente. Secondo Annunziata, il caso di Cristina, giovane donna deceduta dopo ore di sofferenza e richieste di aiuto nel Pronto Soccorso, ha generato una forte ondata di rabbia e malessere. La mancata risposta della direzione ai quesiti sollevati dall’opinione pubblica è percepita come un atto di grave disattenzione verso i cittadini e gli utenti della struttura. «La prassi del silenzio non può più essere uno scudo per chi ha il dovere di chiarire come sono andati i fatti – ha dichiarato Annunziata – Gli amministratori pubblici devono informare correttamente i cittadini nel nome dei quali operano». Le critiche si estendono anche al caso Coscioni, il cardiochirurgo la cui condotta, sanzionata dai magistrati, ha suscitato indignazione. Il silenzio ostinato della dirigenza e il mancato chiarimento della sua posizione hanno rappresentato, secondo Annunziata, un affronto per i cittadini già privati di un’eccellenza come la Torre Cardiologica, come dimostra il caso del dottor Iesu. La Fisi solleva questioni sulla gestione dei ruoli dirigenziali all’interno dell’Azienda Ospedaliera. Numerosi facenti funzione di responsabili di unità operative semplici e dipartimentali, mai nominati con delibere ufficiali, ricoprirebbero incarichi in modo del tutto illegittimo. Alcuni avrebbero persino avviato procedimenti disciplinari contro dipendenti su impulso di altri dirigenti, il cui mandato era già scaduto. «A che titolo – si domanda Annunziata – facenti funzione di unità complesse continuano a esercitare quel ruolo per anni oltre la scadenza del mandato? E a che titolo direttori sanitari con mandati scaduti hanno potuto prendere decisioni su ingenti risorse pubbliche o sul destino professionale dei dipendenti?». L’episodio del sequestro dei cellulari durante una riunione viene evidenziato come simbolo di una gestione poco trasparente. «Come può accadere – ha aggiunto Annunziata – che una volta denunciato il fatto alla direzione, nessuno condanni o sanzioni il comportamento del Direttore Sanitario?». Gli eventi legati al caso di Cristina, ripresi dalle telecamere e diventati virali, hanno sconvolto l’opinione pubblica. Le immagini hanno mostrato una realtà che, secondo Annunziata, non può più essere ignorata. Per Annunziata, «qualcosa è cambiato nel comune sentire di cittadini e dipendenti del Ruggi. Ciò che prima veniva messo a tacere ora non può più passare inosservato. Le domande sulla gestione dell’ospedale non possono più essere considerate un tabù». Il sindacato continua a chiedere risposte sui fatti gravi che hanno caratterizzato la gestione del Ruggi negli ultimi anni, tra cui le conclusioni dell’ispezione condotta dal Ministero della Salute nel marzo 2023. «Troppi silenzi e troppe risposte insufficienti – ha concluso Annunziata – Attendiamo chiarimenti anche dalla Magistratura».