Ruggi: neo mamma morta a 20 anni: diverse complicazioni dopo il parto cesareo - Le Cronache
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Ruggi: neo mamma morta a 20 anni: diverse complicazioni dopo il parto cesareo

Ruggi: neo mamma morta a 20 anni: diverse complicazioni dopo il parto cesareo

di Erika Noschese
Una giovane vita spezzata, una tragedia – l’ennesima – che forse poteva essere evitata e una nuova vita che nasce e, ora, dovrà crescere senza l’amore di una madre. Ancora una tragedia si consuma all’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona e al reparto di ginecologia, guidato dal dottor Francesco Marino. Nella giornata di ieri, infatti, ha perso la vita una donna di 20 anni, straniera ma residente nel salernitano: la giovane, due settimane fa, aveva dato alla luce suo figlio con il parto cesareo; poi una serie di complicazioni che l’hanno costretta a subire diversi interventi chirurgici ma le sue condizioni si sono poi aggravate, portandola alla morte dopo l’ennesima corsa disperata in sala operatoria. L’operazione sembra essere stata effettuata da un medico che ha subito una condanna, diversi anni fa, per il decesso di una 35enne di Futani quando la donna, nel 2011, partorì la sua terza figlia al nosocomio di Salerno. Dopo il parto, infatti, la donna non aveva espulso la placenta, rimasta invece attaccata all’utero causandole una emorragia che si è poi rivelata fatale. Condanna con pena sospesa per il medico che ha poi ripreso a lavorare presso la struttura ospedaliera e presso il reparto di ginecologia. Al momento, non si conoscono altri dettagli ma la famiglia potrebbe sporgere regolare denuncia per accertare eventuali responsabilità. Intanto, il ministro della Salute Schillaci ha accolto la richiesta del Senatore Antonio Iannone e lunedì invierà gli ispettori al Ruggi per indagare sulle tante morti sospette che si stanno registrando in questo periodo. «Non si può tollerare quello che accade all’ospedale Ruggi di Salerno. Chiederò al Ministro Schillaci di inviare gli ispettori perché le morti sono all’ordine del giorno. Avevo già prodotto una interrogazione per la morte di un sessantottenne giunto in ospedale e morto dopo otto ore di attesa; altri casi si sono verificati e quello della morte di una sessantunenne in ginecologia è solo l’ultimo in poco tempo – ha dichiarato Iannone nella richiesta inviata al ministro – È evidente che esiste un grave problema al Ruggi ma De Luca e suoi uomini del Pd fischiettano mentre le persone muoiono. Non è possibile restare a guardare questa ecatombe. Sto preparando un dossier con tutti i casi da consegnare al Ministro della Salute». Morti sospette che allontanano sempre di più gli utenti dalla sanità pubblica e nel frattempo si riaccende la polemica sul decesso di una donna avvenuto di recente a ginecologia e per il quale proprio dal Ruggi è giunta la lettera dei familiari che smentiscono eventuali responsabilità. Si tratta forse di accanimento terapeutico? La risposta non sarà mai resa nota ma le polemiche non mancano e la preoccupazione tra gli addetti ai lavori è purtroppo tangibile tra richieste di spiegazioni e una maggiore garanzie per i tanti pazienti che provano a fare riferimento alla sanità pubblica, spesso unica via di uscita per vedersi garantito il diritto alla Salute.