«È la vittoria della mia città, del mio pubblico, delle persone che hanno creduto in me». Così Rosario Miraggio, noto artista napoletano commentando il disco d’oro riconosciuto dalla Federazione Industria Musicale Italiana per il brano Ti amo e ti penso. L’ente che rappresenta le imprese discografiche produttrice e distributrici che una volta si limitava alle vendite oggi valuta i download e le riproduzioni in streaming su piattaforme specializzate. «E’ uno dei pezzi ai quali sono più affezionato, è nel mio cuore ed in quello dei miei fans che, in ogni occasione, mi chiedono di interpetrala. E’ la storia di un giovane innamoratissimo che racconta il suo amore, un ragazzo che crede nell’amore alto, puro, esclusivo», ha dichiarato l’artista. Una pietra miliare della carriera di Miraggio che è costantemente proiettato nel futuro: «Nel mio passato i successi che mi accompagneremmo sempre, siamo figli del lavoro seminato negli anni. “Ti amo e ti penso”, come altri brani storici, sono la base sulla quale costruisco il futuro. Nel tour nazionale che ho in programma, e che ho già annunciato sui miei social, questi brani e tante novità», ha aggiunto.
Rosario Miraggio, “Ti amo e ti penso” ha ottenuto il disco d’oro: una vittoria non solo per te, ma anche per tutte le persone che non hanno mai smesso di seguirti e sostenerti.
«È una vittoria di tutti: del mio pubblico, dei miei fan, della mia città. Insomma, di tutte quelle persone che hanno sempre creduto in me e nel mio lavoro».
Sei di Napoli, e in questo periodo la tua città sta attraversando un momento difficile, con tante giovani vittime di situazioni assurde. Che cosa ti senti di dire ai ragazzi di oggi e a quella Napoli “per bene” che cerca di reagire?
«È un periodo critico, senza dubbio. Credo che sia fondamentale offrire esempi positivi a questi ragazzi. Non vorrei essere troppo critico, ma penso che anche la musica dovrebbe aggiustare un po’ il tiro e veicolare messaggi diversi rispetto a ciò che oggi emerge, nella maggior parte dei casi almeno. Non attribuisco tutti i problemi alla musica o alle serie TV, però potrebbero aiutare a migliorare la situazione. Dovremmo iniziare a lanciare messaggi più costruttivi, diversi».
Un esempio potrebbe essere Mare Fuori, una serie molto popolare ma che, secondo alcuni, rischia di lanciare messaggi ambigui.
«Sì, è vero, ma non voglio attribuire tutta la responsabilità a una serie TV. Se Mare Fuori racconta una realtà, allora c’è qualcosa su cui riflettere. Detto questo, il carcere minorile non dovrebbe mai essere percepito come un lusso, le pene inflitte ai minori dovrebbero essere sicuramente prese sul serio e questo lo dico ai tanti giovani che magari vedono una realtà distorta. Penso che sia necessario lavorare sulla realtà e sul modo in cui vengono gestite certe situazioni, rendendo le pene e le responsabilità più serie e incisive».
Parliamo di musica: i tuoi concerti attirano sempre un pubblico vastissimo. Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Sto lavorando a un nuovo disco. Da febbraio partirà la tournée in giro per l’Italia, e molte date sono già sold out, il che è una grande soddisfazione. Ci sarà poi un grande evento a Napoli, perché lo chiedono in tanti. È giusto organizzare qualcosa anche nella mia terra, credo sia doveroso per la mia Campania. Disco, tournée ed evento a Napoli sono le mie priorità in questo momento».
Sei sempre stato legato alla tua terra e al calore della tua città. Da Napoli a Salerno, sei uno degli artisti più amati in Campania.
«È vero, ed è per questo che considero il disco d’oro una vittoria di tutti: del mio pubblico e del popolo delle mie canzoni. È tutto naturale, senza forzature. È stato possibile grazie all’amore e all’affetto che le persone mi hanno sempre dimostrato. Il disco d’oro è proprio la dimostrazione di ciò».
Tuo padre, Franco Miraggio, è stato un artista molto apprezzato. Hai portato avanti un’eredità importante.
«È una grande responsabilità, ma anche un privilegio. Mio padre è stato una scuola di vita e di musica per me. Mi ha trasmesso la sua passione e i suoi insegnamenti, davvero preziosi, che porto sempre con me. Un bagaglio d’esperienza notevole, importante e per me è stato solo un privilegio avere un papà artista, mi ha trasferito la sua passione e i suoi insegnamenti».
Qual è il tuo consiglio per i giovani che vogliono emergere nel mondo della musica?
«Credere in sé stessi, ma anche essere obiettivi e sinceri. Bisogna capire se si ha davvero qualcosa da offrire al pubblico. Non si dovrebbe partire con l’obiettivo di diventare famosi. Se hai una vocazione per la musica, coltivala con passione, ma non farlo solo per la notorietà, perché potresti rimanere deluso. Bisogna individuare dentro di sé il cosiddetto X factor e lavorare su quello per andare avanti, farsi conoscere».
Quanto è difficile oggi gestire il successo e la popolarità, soprattutto con tanti fan che vogliono sapere tutto della tua vita privata?
«La vita è come uno specchio: riflette il modo in cui la vivi. Io cerco di affrontarla con naturalezza e semplicità, e questo atteggiamento mi aiuta a gestire tutto, compreso il rapporto con i fan».