di Arturo Calabrese
Romano Carabotta, classe 2001 e laureando in Giurisprudenza, è responsabile del circolo battipagliese di Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia. Un ragazzo che alla soglia dei 24 anni ha già ben chiare in testa le idee sulla politica e sulle vicende cittadine.
Anche a Battipaglia c’è Gioventù Nazionale: quali sono i vostri obiettivi e di cosa vi occupate?
“Il nostro movimento si propone innanzitutto di recuperare la dimensione della comunità nel tempo dell’individualismo, il valore dell’appartenenza nel tempo della liquidità, l’importanza dell’identità nell’epoca dei profili social: declinando quotidianamente questa nostra visione del mondo in azioni concrete”.
Battipaglia è una città con tante difficoltà: quali secondo voi le principali criticità?
“Le criticità sono, appunto, numerosissime, ed è davvero difficile individuarne solo alcune. Non si può non menzionare il vergognoso degrado in cui versano le strade cittadine (in centro come in periferia), la puntuale disapplicazione del Regolamento sul verde urbano, l’assenza di una strategia per incentivare il commercio in città, la mancanza di un piano traffico adeguato, l’emergenza sicurezza… Potrei continuare a lungo”.
Tra le emergenze c’è quella legata ai furti e alla criminalità, come agire?
“Innanzitutto occorrerebbe che l’Amministrazione ne prendesse atto. Il passo successivo potrebbe essere l’istituzione di un tavolo di coordinamento permanente con Prefetto e Forze dell’ordine, l’incremento dei pattugliamenti in città anche da parte della polizia municipale, lo stazionamento dei mezzi di Carabinieri e Polizia di Stato nelle strade principali della città, soprattutto nel fine settimana. Chiaramente si tratta di misure emergenziali, ma il problema sicurezza non si risolve se non si adotta una visione della città, se chi Amministra non decide cosa deve diventare Battipaglia domani. La sicurezza non è venuta meno dall’oggi al domani, e le misure emergenziali non consentono di risolvere il problema alla radice: ad esempio, se le strade sono sempre più buie a causa della chiusura di tanti esercizi commerciali, l’insicurezza delle stesse diventa una conseguenza. E così via”.
La vostra richiesta che ha fatto molto discutere è la riqualificazione del monumento alla vita…
“Si è trattato della prima iniziativa concreta posta in essere dal nostro circolo, ricostituitosi lo scorso ottobre. Qualcuno ha osservato che riqualificare quel monumento non è una priorità: in una città abbandonata a sé stessa, però, tutto appare prioritario. Dall’altro lato, abbiamo avuto tanti messaggi di condivisione e di plauso. Si tratterebbe, come abbiamo scritto nell’istanza presentata all’Amministrazione, di un piccolo simbolico passo per la riqualificazione dell’intero centro città. E poi il monumento (nella foto in basso) porta con sé l’invito a coltivare l’apertura alla vita: un messaggio di speranza per l’avvenire di questa comunità”.
Il 2025 è l’anno delle Regionali: state lavorando in tal senso?
“Confidiamo senza dubbio nel lavoro dei più grandi, con due certezze: il centrodestra sarà unito e noi faremo la nostra parte, come sempre”.
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“Noi lavoriamo giorno per giorno per migliorare la nostra città, nel ruolo che ci spetta, senza attendere l’appuntamento elettorale. Certamente sarà importante costruire sin d’ora un’alternativa credibile ad un’Amministrazione che ha ampiamente disatteso le aspettative dei cittadini: non si tratta di elaborare grandi progetti ma di riportare la normalità in una città a cui è stata strappata. Stiamo lavorando per questo”.